Verso la Guerra Civile
Giacomo I tentò di governare in modo assolutistico, imponendo tasse senza convocare il parlamento e rivendicando la sacralità del potere regale. La sua gestione della questione religiosa e finanziaria fu un disastro, creando un'opposizione sempre più forte.
Nel 1625 salì al trono Carlo I, che seguì la stessa linea del padre. Nel 1628 il parlamento elaborò la Petizione dei diritti, ma il re la ignorò completamente. Continuò a governare da solo per anni, imponendo tasse come la Ship Money ed evitando di convocare il parlamento.
La situazione esplose quando Carlo I tentò di imporre il modello anglicano alla Scozia. La ribellione scozzese sconfisse l'esercito inglese, costringendo il re a convocare il parlamento per ottenere fondi. Il parlamento ne approfittò per strappare importanti concessioni: il Triennial Act (convocazione obbligatoria ogni 3 anni), l'abolizione del diritto di sciogliere le camere e della censura sulla stampa.
Nel 1642 scoppiò la guerra civile tra parlamentari puritani e monarchia. Inizialmente Carlo I ottenne alcune vittorie, ma tutto cambiò quando Oliver Cromwell creò la New Model Army, un esercito rivoluzionario caratterizzato da organizzazione democratica, forte disciplina e intensa religiosità.
Curiosità: La New Model Army non era solo un esercito, ma una vera scuola di democrazia dove soldati di diversa estrazione sociale discutevano di politica e diritti.
La vittoria di Cromwell nel 1645 aprì un dibattito sul futuro dell'Inghilterra. I presbiteriani volevano limitare l'assolutismo mantenendo la monarchia, i livellatori proponevano la repubblica e la sovranità popolare, mentre i diggers chiedevano l'uguaglianza totale e l'abolizione della proprietà privata.