Gli operai: sfruttamento e resistenza
Il ceto operaio era composto principalmente da giovani alla prima esperienza lavorativa. Il dato più scioccante? Donne e bambini rappresentavano il 42% della forza lavoro, ovviamente sfruttati e pagati meno degli altri.
Le condizioni erano disumane: 12-14 ore al giorno, 6 giorni alla settimana, vivendo in catapecchie fatiscenti dove tantissime persone si ammassavano in spazi minuscoli. Questo portò a imbarbarimento sociale, degrado cognitivo ed etico, oltre a povertà estrema.
La Chiesa cercò di fornire assistenza, ma il Parlamento nel 1834 varò la New Poor Law che condannava ogni forma di aiuto ai più deboli, sostenendo che incentivasse la disoccupazione.
🔥 Momento storico: Gli operai iniziarono a rendersi conto di essere sfruttati e si ribellarono!
Nacque il Luddismo (1811-1812), movimento di protesta contro le macchine viste come strumento di sfruttamento. I Luddisti volevano abolire le macchine e aumentare i salari, ma il Parlamento represse duramente ogni forma di protesta.
Nel 1824 arrivarono le Trade Unions, i primi sindacati che si battevano per orari più umani (ottenuti nel 1833) e condizioni igienico-sanitarie migliori. I salari però rimasero bassi.