Napoleone: dalla Repubblica all'Impero
Il 18 brumaio (9 novembre 1799) Napoleone chiude con un colpo di stato l'esperienza rivoluzionaria. La borghesia francese lo appoggia perché garantisce: profitti dalle conquiste, ruoli amministrativi, un nuovo modello di società borghese.
La Costituzione dell'Anno VIII mantiene la facciata repubblicana ma concentra il potere nelle mani di Napoleone come Primo Console. Il Codice Civile del 1804 sistematizza i principi rivoluzionari: libertà personale, fine dei privilegi, proprietà privata sacra.
Napoleone si fa Imperatore nel 1804, creando un paradosso: un imperatore figlio della rivoluzione anti-monarchica! Ma esporta in tutta Europa le riforme rivoluzionarie, creando le basi della società borghese moderna.
La campagna di Russia (1812) segna l'inizio della fine. La strategia della "terra bruciata" costringe i francesi alla disastrosa ritirata da Mosca. La battaglia di Lipsia (1813) e infine Waterloo (1815) chiudono definitivamente l'epopea napoleonica.
I "Cento giorni" 20marzo−18giugno1815 sono l'ultimo sussulto: Napoleone torna dall'Elba, riprende il potere, ma viene definitivamente sconfitto e esiliato a Sant'Elena dove muore nel 1821.
Il vero lascito: Napoleone aveva ragione quando disse "La mia vera gloria non sono le vittorie, ma il Codice" - le sue riforme giuridiche influenzano ancora oggi i sistemi legali europei.