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28/9/2022
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1848 Fu un anno di rivoluzioni in Francia, Austria, Germania e Italia. L'insurrezione che diede avvio al movimento rivoluzionario europeo scoppiò a Parigi, in cui il popolo reagisce con barricate al fine di bloccare le principali strade. Luigi Filippo D'Orleans fu costretto ad abdicare e dalla sua sconfitta nasce un nuovo regime repubblicano e democratico. Dato che gli anni dal 1845 al 1847 furono molto difficili per l'Europa a causa di un cattiv o raccolto (ci fu un aumento della disoccupazione), le masse popolari chiesero di risolvere questo problema. Il governo rispose con il riconoscimento del diritto al lavoro E la soluzione proposta consisteva nell'istituzione degli atelier nationaux. Aboliti a giugno, perché erano considerati il simbolo dell'attenzione riservata dai socialisti al mondo del lavoro Nel 1852 si fece attribuire con un plebiscito il titolo di imperatore, assumendo il nome di Napoleone III Nel Novembre del 1848/l'assemblea costituente diede al paese una costituzione molto avanzata e nel dicembre successivo si tennero le prime elezioni presidenziali i>Luigi Napoleone si candida e vince. Napoleone rappresentava una garanzia di ordine e stabilità e fece una promessa di mantenimento delle libertà conquistate. Il 2 dicembre 1851 Napoleone compì un colpo di stato, sciogliendo l'assemblea nazionale. In Italia... Si aprì con un'insurrezione scoppiata a Palermo e raggiunse in breve tempo Napoli dove Ferdinando...
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Secondo fu costretto a concedere la costituzione promulgata l'll febbraio. I tumulti di piazza si diffusero a macchia d'olio in tutta l'Italia spingendo Carlo Alberto di Savoia, Leopoldo Secondo e Papa Pio IX a promulgare delle carte costituzionali Miravano a salvaguardare il potere del monarca accogliendo solo in parte i principi del liberalismo costituzionale A Milano nel frattempo era scoppiato un moto popolare e dopo cinque giorni di scontri (definite le cinque giornate di Milano), gli insorti costrinsero le truppe austriache ad abbandonare la città 18-22 Marzo PRIMA GUERRA DELL'INDIPENDENZA Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria e Ferdinando II, Leopoldo II e Papà Pio IX inviarono in sostegno del Piemonte delle truppe. Le sorti del conflitto iniziarono a prendere una piega differente quando il Papa dichiarò che il capo della Chiesa cattolica non poteva combattere contro uno stato cattolico come l'Austria e ritirò le sue truppe. Durante i combattimenti i piemontesi riuscire ad ottenere alcune vittorie e parlo Alberto fu proclamato primo re d'Italia. Purtroppo però il 25 luglio l'esercito austriaco sconfisse quello piemontese a Custoza, così gli austriaci il 6 agosto rientrarono a Milano. Nel marzo del 1849 Carlo Alberto si decide a riprendere la guerra contro l'Austria però venne sconfitto a Novara così abdicò e si rifugio in esilio volontario in Portogallo lasciando il trono a suo figlio Vittorio Emanuele II. La prima guerra di indipendenza si conclude quindi con un grande fallimento. SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA Nel 1855 Cavour ottenne dal parlamento l'approvazione all'invio di un corpo di spedizione Crimea e le truppe italiane guidato da Alfonso La marmora parteciparono all'assedio della città russa di Sebastopoli. Un anno dopo Cavour poter partecipare alle trattative di pace (si svolse a Parigi) e porre sul tavolo la questione italiana. Nel 1858 Cavour strinse con Napoleone III un'alleanza militare segreta contro l'Austria e, secondo i loro accordi, in Italia sarebbe dovuta nascere una confederazione formata da: un regno dell'alta Italia, un regno dell'Italia centrale e un regno meridionale. Cavour, puntava a fare del Piemonte il popolo di attrazione degli altri Stati italiani mentre Napoleone III intendeva indebolire l'impero austriaco. Dato che l'alleanza aveva una sorta di carattere difensivo Cavour doveva spingere l'Austria ad attaccare il Piemonte quindi venne disposta la mobilitazione dell'esercito e lo spostamento di formazioni di volontari. L'Austria cade in queste provocazioni e nel 1859 inviò al Piemonte un ultimatum, chiedendole di smobilitare le truppe però Cavour rifiutò così il governo Austriaco dichiarò guerra. Nel periodo della seconda guerra di indipendenza, che va dal 1859 al 1860, gli austriaci vengono sconfitti subito a magenta e le truppe Franco-Piemontesi entrarono a Milano. Al comando di Napoleone III Le battaglie decisive furono quelle a Solferino e a San Martino, e con cui franco piemontesi si aprirono la strada per la conquista del Veneto. Una delle più grandi paure di Napoleone III era che gli sviluppi di questa situazione potessero portare alla formazione di un regno che oltre al Nord comprendesse anche una parte dell'Italia centrale. Infatti si verificarono delle manifestazioni a Firenze, Parma, Modena e Bologna. Napoleone decise, nel luglio del 1859, di firmare a Villafranca un armistizio con gli austriaci: L'Austria cedette la Lombardia a Napoleone III (Che a sua volta la cedette a Vittorio Emanuele II), mentre Nizza e Savoia passarono alla Francia. Giuseppe Garibaldi, insieme a 1000 volontari (spedizione dei mille), partirono nella notte tra il 5 il 6 maggio del 1860 da Quarto. Sbarcarono in Sicilia Per liberare il sud dai Borbone. La battaglia decisiva si svolse a Milazzo dove i borbonici furono sconfitti e costretti a ritirarsi sul continente così Garibaldi, per agevolare il controllo della Sicilia, instaurò una dittatura temporanea. Dato che la Sicilia venne liberata Garibaldi passò alla Calabria per poi risalire tutto lo stivale, i Borboni furono costretti a scappare e conquistarono anche lo Stato della Chiesa. Il 26 ottobre Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II e cede terre la sovranità sui territori conquistati. TERZA GUERRA D'INDIPENDENZA Nel 1866 Le truppe italiane combattevano la terza guerra di indipendenza a Custoza per la conquista del Veneto (Che ottennero in base alla pace stipulata a Praga tra Austria e Prussia). La prima capitale d'Italia fu Torino, poi Firenze e alla fine Roma. Le leggi del regno di Sardegna vennero estese a tutta Italia. L'unica città non è ancora conquistata da Roma perché il Papa non voleva l'unificazione ma i patrioti la volevano come capitale così, nel 1870, le truppe italiane entrarono in città assieme a dei bersaglieri Entrarono nella città tramite Porta Pia che viene sfondata a cannonate Il Papa è ancora restio però Roma venne comunque conquistata e nel 1871 diventa capitale.