La crisi economica Francia 1700 e la successiva crisi finanziaria Francia 1789 furono eventi cruciali che portarono alla Rivoluzione francese. Durante il regno di Luigi XVI, la Francia attraversò un periodo di grave instabilità economica e sociale, caratterizzato da un debito pubblico enorme e da una profonda disparità tra i ceti sociali.
Luigi XVI, figlio del Delfino Luigi Ferdinando e di Maria Giuseppina di Sassonia, salì al trono nel 1774. Il suo carattere indeciso e la sua incapacità di gestire efficacemente la crisi contribuirono al peggioramento della situazione. Sposato con Maria Antonietta, la coppia reale venne vista dal popolo come simbolo degli eccessi della nobiltà. La crisi dell'antico regime in Francia si manifestò attraverso molteplici aspetti: un sistema fiscale iniquo, privilegi della nobiltà e del clero, e una crescente insofferenza del Terzo Stato.
Nel tentativo di risolvere la crisi, Luigi XVI convocò gli Stati generali il 5 maggio 1789, un'assemblea che non veniva riunita dal 1614. Gli Stati generali, composti da rappresentanti dei tre ordini sociali (clero, nobiltà e Terzo Stato), si trasformarono rapidamente nell'Assemblea Nazionale Costituente, segnando l'inizio della Rivoluzione. La fuga fallita di Luigi XVI a Varennes nel 1791 peggiorò ulteriormente la sua posizione, portando alla sua deposizione nel 1792 e alla sua morte per ghigliottina il 21 gennaio 1793. La Rivoluzione si concluse nel 1799 con l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, che pose fine al periodo del Terrore e stabilì un nuovo ordine politico in Francia.