Verso l'Italia unita: dalle guerre all'unificazione
La Seconda guerra d'indipendenza scoppiò nel 1859 quando il Piemonte provocò deliberatamente l'Austria. Con l'aiuto di 100.000 francesi guidati da Napoleone III, i piemontesi vinsero a Magenta e Solferino, ma l'imperatore francese si ritirò improvvisamente firmando l'armistizio di Villafranca.
Cavour si dimise furioso, ma intanto le popolazioni dell'Emilia, Romagna e Toscana si erano ribellate ai loro governi. Al suo ritorno nel 1860, Cavour organizzò dei plebisciti che sancirono l'annessione di questi territori al Regno di Sardegna.
L'impresa più spettacolare fu la spedizione dei Mille di Garibaldi (maggio 1860). Partendo da Quarto con mille volontari mal armati, sbarcò a Marsala e conquistò l'intera Sicilia vincendo a Calatafimi. Passato sul continente, liberò Calabria e Campania entrando trionfalmente a Napoli.
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Il momento decisivo arrivò a Teano il 26 ottobre 1860: Garibaldi consegnò tutti i territori conquistati a Vittorio Emanuele II, rinunciando ai suoi ideali repubblicani per l'unità nazionale. Dopo i plebisciti nell'Italia meridionale, il 17 marzo 1861 il parlamento di Torino proclamò Vittorio Emanuele II re d'Italia.