La riforma dell'esercito
Augusto trasforma completamente l'esercito romano, creando la prima forza militare professionale della storia. Non più cittadini-soldati chiamati per le emergenze, ma veri professionisti che fanno della guerra il loro mestiere.
La riforma è radicale: arruolamento volontario, servizio di 20 anni per la fanteria e 10 per la cavalleria, stipendio regolare e premio finale. Chiunque può arruolarsi, anche dalle province, e alla fine del servizio riceve un terreno e, se straniero, la cittadinanza romana.
Il numero delle legioni scende da 50 a 28, ma ogni legione ha ora 6.000 soldati professionali super addestrati. Augusto capisce che è meglio avere meno soldati ma più qualificati e fedeli.
La ciliegina sulla torta sono le coorti pretorie: 9.000 soldati scelti con il compito di proteggere l'imperatore. Hanno una paga superiore ai legionari e sono comandati da un prefetto di fiducia di Augusto. Sono il suo strumento di potere personale.
Con stipendi regolari, i soldati non hanno più bisogno di saccheggiare le città conquistate per arricchirsi. L'esercito diventa così uno strumento di pace, oltre che di guerra.
💡 Rivoluzione militare: Augusto crea il primo esercito professionale della storia, fedele all'imperatore e non più ai singoli generali ambiziosi.