Religione, cultura e guerre espansionistiche
Luigi XIV vuole l'unità religiosa per rafforzare lo Stato. Nel 1685 con l'editto di Fontainebleau revoca definitivamente l'editto di Nantes, togliendo la libertà di culto ai protestanti ugonotti (molti fuggono in Prussia). Perseguita anche i giansenisti, un movimento cattolico troppo simile al protestantesimo, distruggendo nel 1712 il loro monastero di Port-Royal.
Sul piano culturale fonda l'Accademia reale delle scienze (1666) e finanzia artisti e letterati per creare una "cultura di Stato" che aumenti il prestigio francese in Europa.
Le guerre sono lo strumento principale per consolidare il potere: Luigi XIV raddoppia l'esercito, costruisce fortezze e organizza una marina da guerra. Le principali sono la guerra di devoluzione (1667-1668) per le Fiandre, la guerra d'Olanda (1672-1678), la guerra della Lega di Augusta (1688-1697) e quella di successione spagnola (1701-1714). Per sostenere questi conflitti aumenta drasticamente le tasse, che colpiscono soprattutto contadini e commercianti.
Costo dell'assolutismo: Le continue guerre svuotano le casse dello Stato e impoveriscono il popolo - problemi che esploderanno nel secolo successivo.