Durante questo periodo, si è verificata una grande conflittualità tra il Papa e l'Imperatore, poiché entrambi avevano un potere universale. Questa lotta per l'investitura talvolta sfociava in guerra, poiché nessuno voleva cedere il proprio potere all'altro.
Concilio del Laterano
Inizialmente, Enrico III si pose al di sopra del Papa, affermando di avere l'ultima parola nella scelta del Papa stesso. Tuttavia, il Papa non si considerava meno importante, in quanto riteneva di essere la voce di Dio in terra. Questo periodo è stato caratterizzato da un territorio diviso, dando origine alla necessità di capire chi aveva più potere e chi investiva chi.
Decreti di Niccolò I e corruzione della Chiesa
Nel 1059, Niccolò I decretò che la Chiesa non avrebbe più tollerato alcuna ingerenza imperiale. Ciò implicava che il Papa avesse un potere indiscusso e non le venisse garantito alcun tipo di privilegio dall'Impero. Niccolò I condannò anche la corruzione della Chiesa, identificando la compravendita delle cariche ecclesiastiche e delle cose sacre, nonché il concubinato del clero come cause di corruzione.
Dictatus Papae e la Dieta in Germania
Successivamente, Enrico IV e Papa Gregorio VII si scontrarono, dando origine al "Dictatus Papae", proclamando l'infallibilità della Chiesa di Roma. Questo diede al Papa il potere universale e il diritto di deporre gli imperatori. Enrico IV tentò di far deporre il Papa, che invece lo scomunicò. Enrico II, pentito, chiese perdono al Papa, che ritirò la scomunica, ma l'imperatore, prendendo l'esercito, distrusse Roma.
Il Concordato di Worms
Il Concordato di Worms (1122) pose fine alle lotte per le investiture, affidando all'imperatore il potere temporale e al Papa il potere spirituale. Questo evento mise fine a questa intensa lotta per le investiture nel periodo medievale.
Callistro I divenne un simbolo della Chiesa, associato all'anello e alla spada pastorale. Questi simboli rappresentavano il potere spirituale del Papa come pastore e guida dell'anima.