L'evoluzione economica dell'Italia è caratterizzata da profondi cambiamenti e disparità territoriali che hanno segnato la storia del paese.
La situazione economica prima dell'unità d'Italia mostrava un paese frammentato, con il Sud che godeva di una discreta prosperità grazie all'agricoltura e al commercio marittimo, mentre il Nord iniziava il suo percorso di industrializzazione. Con l'industrializzazione in Italia nell'800, il settore manifatturiero si sviluppò principalmente nelle regioni settentrionali, beneficiando della vicinanza con i mercati europei e della disponibilità di risorse energetiche. Questo processo ha posto le basi per il divario tra Nord e Sud Italia, una questione che persiste ancora oggi e che viene comunemente definita come Questione meridionale.
L'industrializzazione in Italia nel '900 ha visto una forte accelerazione, particolarmente nel periodo del miracolo economico del secondo dopoguerra. Le principali industrie in Italia si sono concentrate nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova, consolidando ulteriormente le differenze tra Nord e Sud Italia. Questo ha portato a significative differenze culturali tra Nord e Sud Italia, influenzando non solo l'economia ma anche il tessuto sociale. La crescita economica italiana 1861-2011 ha seguito un percorso non uniforme, caratterizzato da periodi di forte espansione alternati a fasi di stagnazione e crisi economica italiana. L'economia italiana dal 1945 ad oggi ha visto una trasformazione da paese prevalentemente agricolo a potenza industriale, anche se permangono significative disparità territoriali. Le cause del divario tra Nord e Sud Italia sono molteplici e complesse, radicate nella storia, nelle politiche economiche e nelle dinamiche socio-culturali che hanno caratterizzato lo sviluppo del paese.