Protezionismo, politica estera e nuovi movimenti sociali
Le tariffe protezionistiche del 1887, con i dazi sul grano, rappresentano il tentativo dello Stato di sostenere l'industria nascente. Tuttavia, questa scelta porta conseguenze pesanti: scoppia una guerra doganale con la Francia, si accentuano gli squilibri Nord-Sud e le esportazioni agricole vengono penalizzate.
Sul fronte internazionale, la Triplice Alleanza (1882) con Germania e Austria-Ungheria segna una svolta epocale. L'Italia teme l'isolamento dopo l'occupazione francese della Tunisia, ma il prezzo è alto: deve rinunciare alle terre irredenti (Trentino e Venezia Giulia). I primi tentativi coloniali in Africa si rivelano disastrosi, come dimostra l'eccidio di Dogali (1887).
Intanto nascono nuove forze politiche che cambieranno per sempre il panorama italiano. Il movimento operaio cresce rapidamente: dalle società di mutuo soccorso si passa alle federazioni di mestiere e alle Camere del lavoro, fino alla fondazione del Partito dei lavoratori italiani nel 1892 con Filippo Turati.
💡 Da ricordare: Il "non expedit" del 1874 vieta ai cattolici di partecipare alle elezioni, ma la loro presenza sociale resta massiccia, soprattutto nelle campagne.
I cattolici, pur esclusi dalla politica dal "non expedit", si organizzano attraverso l'Opera dei congressi. Papa Leone XIII (1878) favorisce l'impegno sociale cattolico, aprendo la Chiesa ai problemi della modernità.