La crisi di fine secolo e l'inizio di un nuovo corso politico
L'Italia di fine Ottocento era in crisi totale: sconfitta ad Adua, tasse altissime per pareggiare il bilancio e proteste represse con violenza. Il punto piรน drammatico arrivรฒ con l'assassinio del re Umberto I nel 1900.
Il nuovo re Vittorio Emanuele III volle cambiare rotta e chiamรฒ Giuseppe Zanardelli come primo ministro, con Giovanni Giolitti ministro degli interni. Finalmente arrivarono le riforme: nuovo Codice penale che abolรฌ la pena di morte, diritto limitato di sciopero e tutele per donne e minori sul lavoro.
Il governo introdusse anche pensioni, assicurazioni per gli infortuni e la municipalizzazione dei servizi pubblici. Nacquero le Camere del lavoro socialiste e nel 1906 la Confederazione Generale del Lavoro. Anche i cattolici si organizzarono con le loro "Leghe bianche".
Nel 1903 Giolitti diventรฒ primo ministro e mantenne la carica fino al 1914. La sua strategia? Dialogo con operai e padroni, e soprattutto apertura verso socialisti e cattolici, tradizionalmente nemici dei liberali.
๐ก Ricorda: Giolitti capรฌ che per governare l'Italia moderna doveva coinvolgere le nuove forze politiche emergenti.
Socialisti e cattolici entrano in scena
Il Partito socialista italiano di Filippo Turati si divise subito in due anime: i riformisti volevano partecipare al Parlamento per ottenere riforme graduali, mentre i rivoluzionari puntavano alla rivoluzione armata.
I cattolici erano bloccati dal "non expedit" di papa Pio IX, che dal 1870 vietava loro di partecipare alle elezioni. Ma le cose cambiarono con l'enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII, che spinse i cattolici moderati verso la politica.
L'apertura di Giolitti ai socialisti fallรฌ miseramente, ma l'alleanza con i cattolici fu un successo. Nel 1912 introdusse il suffragio universale maschile (dal 9% al 24% della popolazione poteva votare) e l'anno dopo vinse le elezioni grazie al Patto Gentiloni.
Il patto funzionava cosรฌ: i cattolici votavano i candidati liberali per fermare i socialisti. In cambio ottennero che il Parlamento non approvasse leggi "scomode" come il divorzio, e che la religione cattolica entrasse nelle scuole pubbliche.