L'Età giolittiana rappresenta un periodo cruciale nella Storia economica italiana dal 1861, caratterizzato da importanti riforme e trasformazioni sociali.
Giovanni Giolitti, figura centrale di questo periodo storico, implementò una serie di Riforme Giolitti che modernizzarono l'Italia nei primi anni del '900. Il suo approccio politico, né completamente di destra né di sinistra, si concentrò sul dialogo con le forze socialiste e cattoliche, promuovendo uno sviluppo industriale significativo nel Nord Italia. Tuttavia, la questione meridionale rimase irrisolta, creando un divario economico tra Nord e Sud che caratterizzerà la storia italiana dei decenni successivi.
Durante questo periodo, l'Italia visse una fase di industrializzazione accelerata, particolarmente nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova. La politica economica di Giolitti favorì l'espansione industriale attraverso protezioni doganali e interventi statali, mentre la Guerra di Libia del 1911-1912 rappresentò un tentativo di espansione coloniale che ebbe conseguenze significative sulla politica interna ed esterna del paese. Questo periodo si concluse con l'entrata dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, segnando la fine di un'epoca di relativa stabilità politica e crescita economica. Le trasformazioni sociali e economiche dell'Età giolittiana posero le basi per i successivi sviluppi della storia italiana, influenzando profondamente gli anni '60 e '70 in Italia, quando il paese visse il suo "miracolo economico" e affrontò importanti cambiamenti sociali e culturali.