La tetrarchia dioclezianea
Nel 305, dopo l'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano, si creò una crisi nella tetrarchia. Galerio in Oriente e Costanzo Cloro in Occidente diventarono augusti e nominarono due cesari Massimino Daria e Flavio Severo. Tuttavia, nel 306, Costanzo morì e il figlio Costantino venne proclamato imperatore al posto del legittimo erede, il cesare Severo. I pretoriani a Roma proclamarono imperatore Massenzio, figlio di Massimiano, e il principato dinastico prese di nuovo il sopravvento. In seguito, nel 308, Diocleziano e Massimiano confermarono Galerio e Massimino Daria come successori, ma Severo era morto e venne proclamato Licinio, attribuendo a Costantino il titolo di cesare. Costantino e Massimino, però, non accettarono il ruolo e rivendicarono il titolo di augusto.
La divisione dell'Impero
Nel 311, l'augusto Galerio morì, dando inizio a un doppio conflitto, tra Costantino e Massenzio e tra Licinio e Massimino. Nel 312, Costantino penetrò in Italia con il suo esercito e sconfisse le forze di Massenzio. In seguito, Licinio si alleò a Costantino e per rafforzare questa alleanza, Costantino diede in moglie a Licinio la sorella Costanza. Dopo la sconfitta di Massimino nel 313, l'impero rimase diviso tra Licinio a Oriente e Costantino a Occidente.
La politica religiosa di Costantino
Tra i primi provvedimenti di Costantino c'è l'Editto di Milano nel 313, con cui veniva concessa la libertà di culto ai cristiani, ponendo fine alle persecuzioni. Questa scelta di Costantino era una scelta politica, cercando l'alleanza con la nuova religione. In seguito a questa alleanza, la chiesa ne trasse vantaggio, ottenendo benefici economici e giuridici. L'impero, dal canto suo, ricavava un vantaggio maggiore mettendo le forze del cristianesimo al servizio dello Stato e dell'imperatore.
La lotta con Licinio
La politica filocristiana di Costantino creò vari problemi con Licinio, che riprese la politica persecutoria costringendo i credenti all'abiura. I conflitti tra i due imperatori nascevano da ragioni politiche e religiose e portarono alla guerra nel 316-317 e nel 324, con la vittoria definitiva di Costantino.
Le riforme e l'intervento in economia
Le iniziative politiche e amministrative di Costantino, simili a quelle di Diocleziano, portarono alla distinzione tra incarichi civili e militari e all'abolizione del pretorio. Inoltre, Costantino confermò l'organizzazione militare di Diocleziano e potenziò l'uso delle macchine da guerra. In ambito economico, emise una moneta di grande valore, il solido, che però causò svalutazioni di altre monete.
In conclusione, la vita di Costantino fu segnata da lotte politiche, alleanze strategiche e riforme amministrative ed economiche, che influenzarono profondamente l'impero romano e la diffusione del cristianesimo.