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I regni romano-barbarici e l’impero bizantino

11/1/2023

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I regni romano-barbarici e
l'impero bizantino
▼ I regni romano-barbarici
Alla fine del V secolo la parte occidentale dell'impero si è trov

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1 I regni romano-barbarici e l'impero bizantino ▼ I regni romano-barbarici Alla fine del V secolo la parte occidentale dell'impero si è trovata sotto il dominio di genti Barbara. sorsero così vari regni, reti da sovrani germanici, che si appoggiavano a quanto restava delle istituzioni politiche amministrative dell'impero romano. la classe dirigente di nuovi regni nati dal disfacimento dell'impero romano d'occidente era perlopiù barbarica in relazione all'esercito e ai massimi rappresentanti di governo, ma romana in relazione all'amministrazione dello stadio alla vita cittadina. Per queste ragioni, i regni che nacquero nel corso del quit del VI secolo in Europa occidentale sono stati chiamati romano-barbarici. Panorama mediterraneo L'Italia è parte dell'illiria, della Dalmazia e della Gallia meridionale finire non sotto il controllo degli ostrogoti. Nella Gallia centro settentrionale si forma il Regno di franchi, nella Gallia meridionale in Spagna si insediarono i visigoti, la valle del Rodano fu occupata dai burgondi. Nella Spagna notte occidentale sorse il Regno degli svevi. Nell'africa settentrionale, In Corsica in Sardegna si formò il Regno dei vandali. la Britannia fu invasa dagli angli e dai sassoni. Romani e germani All'interno dei nuovi regni, tra Germani e Romani, si instaurò una coabitazione relativamente pacifica. I germani pretesero per il proprio popolo solamente una parte delle terre e lasciando all'aristocrazia romana la parte restante. Nel complesso, i dominatori non intervennero profondamente sulla...

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Didascalia alternativa:

struttura della società, cosicché per la popolazione poco o nulla cambiò: i contadini legati alla terra, avevano cambiato solo i padroni; gli aristocratici continuarono a godere dei loro privilegi. Il processo di integrazione tra la società germanica e quella Latina fu lento ma inevitabile. Un unico fattore di contrasto fu la diversità religiosa, poiché i barbari avevano perlopiù aderito all'arianesimo. I regni romano-barbarici e l'impero bizantino 1 L'impero romano d'Oriente L'impero romano d'oriente è riuscito a sopravvivere; la vita cittadina continuava a prosperare, alimentata da una vivace commercio estero con Persia, India e Cina. Questa situazione di diffuso benessere consenti al governo imperiale di reclutare eserciti bene organizzati per la propria difesa e di mantenere una struttura burocratica efficiente. L'impero d'oriente riuscì a rimanere uno stato, rappresentando anzi l'unico vero stato in un panorama Mediterraneo ormai dominato da regni romano barbarici molto meno organizzati. L'impero possedeva solide finanze, un'economia monetaria, una diplomazia abile e scaltra, uno superiorità tecnologica. Dai porti principali dell'impero transitavano le merci più importanti come lo zucchero, le spezie, la seta, il codone, l'allume utilizzato nell'industria tessile e soprattutto i gioielli. Il potere dell'imperatore d'oriente era assoluto e si riteneva che promanasse direttamente da Dio. In quanto difensore dello Stato romano e nello stesso tempo protettore della religione cristiana, l'imperatore si riteneva autorizzato a intervenire nelle questioni religiose e aveva l'autorità di nominare il patriarca, cioè il vescovo, di Costantinopoli. Era l'imperatore stesso a dettare quella che veniva chiamata ortodossia, ossia la giusta dottrina della fede. Costantinopoli e la civiltà bizantina Costantinopoli era stata fondata nel 330 d.C. da Costantino che in esso aveva voluto vedere realizzata la nuova Roma. La nuova capitale era stata progettata dagli architetti di Costantino secondo i moduli tipici dell'urbanistica romana; presentava quindi un aspetto monumentale, con grandi fori, porticati, immensi palazzi, un grande arsenale, scuole. E la popolazione di Costantino crebbe a tal punto che raggiunse un milione di abitanti. Il cuore della città era stato costituito da un grande complesso monumentale che ruotava attorno al palazzo, sede dell'imperatore. La residenza imperiale era un edificio riccamente decorato con mosaici e sculture antiche, circondato da mura inaccessibili. L'impero d'oriente era popolato per la massima parte da agenti di lingua greca, che divenne ben presto la lingua ufficiale dello Stato. Quindi i tre pilastri della società bizantina medievale furono la religione cristiana, la cultura greca e lo stato di origine romana. I regni romano-barbarici e l'impero bizantino 2 ▼ La riscossa di Bisanzio: da Giustiniano a Eraclio Giustiniano: le riforme Nel 527 sul trono di Costantinopoli salì Giustiniano, che regnò fino al 565. Giustiniano tentò di ricostruire l'unità dell'Impero romano attraverso la riconquista militare delle vecchie province, l'esaltazione della religione cristiana e la riorganizzazione del sistema legislativo. Le norme giuridiche leggi esistenti si erano stratificate nel corso dei secoli ed erano divenute così numerose che anche i tecnici avevano difficoltà a individuare le regole applicabili alle diverse situazioni giustiniano nomino quindi una commissione di giuristi, diretta da Triboniano, che seleziono e raccolse tutte le leggi in un'opera chiamata corpus iuris civilis. Giustiniano rafforzò l'esercito e promosse un programma di grandiosi lavoratori. Inoltre rivendico il suo ruolo di protettore della fede e così, nel 529 decretò la chiusura dell'accademia di Atene: in tal modo giustiniano contrapponeva una Costantinopoli che si delineava come nuova e vera capitale, custode della civiltà, del diritto, dell'arte e anche della fede cristiana. Le riconquiste di Giustiniano: la fine del regno vandalo Anche la politica estera dell'impero bizantino guidato da giustiniano fu ispirata dagli stessi ideali di conversione dell'eredità imperiale di Roma. L'impero orientale non aveva riconosciuto ufficialmente i regni romano-barbarici e i loro re erano ritenuti usurpatori: a Costantinopoli non si attendeva altro che il momento giusto per sconfiggerli e recuperare i territori occidentali dell'antico impero. Dopo aver stipulato una pace con la Persia l'imperatore ebbe mano libera verso Occidente e pensò di appoggiarsi all'aristocrazia Latina dei regni romano- barbarici, che avrebbe dovuto vedere con favore il ritorno al re di un imperatore romano. Il primo obiettivo di giustiniano fu il Regno dei vandali: in brevissimo tempo riuscì a conquistare la regione ponendo fine al Regno vandalo nel 532 e ristabilendo ovunque la religione cristiana. Conquistò anche parte della penisola iberica, strappandola ai visigoti, indeboliti da una guerra civile. Poi fu la volta della Sardegna e della Corsica: l'impero d'oriente tornava così a essere il più potente stato del Mediterraneo. La guerra gotica I regni romano-barbarici e l'impero bizantino 3 L'interesse principale di giustiniano rimaneva l'Italia. Sull'assassinio di amalasunta da parte del marito Teodato a fornire i bizantini il pretesto per invadere l'Italia: nelle 535 belisario sbarcò in Sicilia; l'anno successivo Teodato fu fatto assassinare da Vitige, un generale che si preoclamò re. Poco dopo belisario si impadronì di Roma e infine di Ravenna, dove catturò Vitige, che fu portato a Costantinopoli come prigioniero. Gli ostrogoti si organizzarono nella pianura padana sotto la guida di un coraggioso guerriero, Totila, che arruolò molti contadini. Iniziò la guerra gotica che si protrasse per 13 anni, fino al 553. Molte città furono rase al suolo, le campagne furono devastate, le carestie le epidemie di peste spopolarono la penisola. Tra le tante devastazioni, A Milano tutti i cittadini maschi furono uccisi, mentre le donne i bambini furono venduti come schiavi. Anche Roma fu assediata dagli ostrogoti e la sua popolazione deportata. Tuttavia, dopo che Totila conquistò anche Napoli, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, da Costantinopoli fu inviato in sostituzione di Belisario un nuovo generale, Narsete. Nel 552 Narsete sconfisse e uccise Totila e l'anno successivo annientò presso i Monti lattari l'esercito del nuovo capo gotico, Teia. Così finì la guerra. Nel 554 l'Italia era dunque nelle mani di Giustiniano e proclamò l'editto noto come "prammatica sanzione": stabilì che il governatore imperiale doveva risiedere a Ravenna; sarebbero entrati in vigore le leggi del corpus juris civilis: le terre e gli schiavi sarebbero stati restituiti agli antichi padroni romani. Dopo quasi vent'anni di guerra, carestie e peste la popolazione era ormai esausta e aveva abbandonato le città. L'Italia è ormai ridotta al rango di una provincia priva di autonomia. La grande pestilenza del VI secolo Nel 542 sull'impero bizantino si abbattè un'epidemia di peste, che uccise 300.000 uomini nella sola capitale. Nel 543 la peste arrivò a Costantinopoli provocando la morte di 10.000 persone al giorno. Nel 558 Costantinopoli subì una seconda epidemia di peste che tuttavia fece danni molto minori. La crisi dell'impero e la guerra romano-persiana Giustiniano morì nel 565, doloro una grave crisi travolse l'impero: lei imprese belliche avevano comportato costi enormi, le forze militari erano insufficienti, molte conquiste di giustiniano andarono perdute. I regni romano-barbarici e l'impero bizantino 4 Cosroe II scatenò un conflitto che prese il nome di guerra romano-persiana. Dapprima occupò la Siria e l'Egitto, poi invase la Palestina, dove saccheggio Gerusalemme. Infine le truppe persiane si spinsero fino alle porte di Costantinopoli. Eracllio: il riformatore di Bisanzio Il nuovo imperatore Eraclio seppe risollevare le sorti dello scontro. Eraclio era un'abile generale: riorganizzò l'esercito, riuscì ad arginare i persiani; ma passeranno alla controffensiva e raggiunsero Costantinopoli. Il re persiano fu deposto e ucciso e il suo successore fu costretto a chiedere la pace ai bizantini. Eraclio fece distribuire grandi estensioni di terre ai contadini, obbligando cambio a prestare servizio militare. Il territorio dell'impero fu diviso in vari distretti e posti ognuno sotto il governo di un magistrato. In questo modo i soldati dell'esercito bizantino non erano più mercenari, ma soldati-contadini direttamente interessati alla difesa del territorio. Nuovi invasioni barbariche: gli Slavi e i Bulgari Tra la fine del quinto e l'inizio del sesto secolo gli slavi ,una popolazione nomadi di origine indoeuropea stanziata nelle pianure dell'europa orientale, scesero nella penisola balcanica. I bulgari penetrarono nei Balcani e vi si insediarono. I regni romano-barbarici e l'impero bizantino 5