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La Crisi del Terzo Secolo: Cause e Conseguenze Sviluppate

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Ann

19/11/2025

Storia

crisi del terzo secolo e successivi

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19 nov 2025

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La Crisi del Terzo Secolo: Cause e Conseguenze Sviluppate

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La crisi del terzo secolo rappresenta un periodo cruciale di... Mostra di più

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# LA CRISI DEL TERZO
SECOLO

P.160

Si svolge nell'età tardo-antica (terza/sesto secolo). Quest'era sta a cavallo tra l'età antica
alla cadu

La crisi del terzo secolo

L'epoca tardo-antica IIIVIsecoloIII-VI secolo rappresenta un momento di svolta per l'Impero Romano. Questo periodo è segnato da una profonda crisi economica, sociale, militare e istituzionale che cambierà per sempre il volto del mondo antico.

L'agricoltura, pilastro dell'economia romana, subisce un tracollo a causa di saccheggi nemici, diminuzione della popolazione e riduzione dell'afflusso di schiavi. La forza lavoro si riduce drasticamente e la mortalità aumenta.

Un fenomeno particolarmente grave è la svalutazione della moneta: lo Stato inizia a coniare monete con meno materiale prezioso, causando inflazione. I prezzi aumentano e i commerci perdono valore, portando gradualmente al ritorno del baratto. Questo processo segna uno dei passaggi fondamentali verso l'economia medievale.

💡 La crisi non fu solo un periodo di decadenza, ma anche di trasformazione: mentre crollava l'antico sistema economico romano, si formavano le basi per nuove strutture sociali che caratterizzeranno il medioevo.

Le cause della crisi sono sia interne (economiche, sociali e politiche) che esterne (pressione di popolazioni germaniche e parti). L'impero è diventato troppo grande e complesso: il costo per mantenerlo è eccessivo e il fragile equilibrio basato sul prelievo fiscale si deteriora sotto il peso delle enormi spese amministrative e militari.

# LA CRISI DEL TERZO
SECOLO

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Si svolge nell'età tardo-antica (terza/sesto secolo). Quest'era sta a cavallo tra l'età antica
alla cadu

Aspetti economici e sociali della crisi

La svalutazione della moneta rappresenta una causa fondamentale della crisi. Per ridurre le spese, il governo diminuisce la quantità di metallo prezioso nelle monete, causando un crollo del loro valore. Questo porta a un aumento vertiginoso dei prezzi e al graduale ritorno al baratto, cioè allo scambio diretto di beni.

Sul piano sociale, i ricchi provinciali, oppressi dalle forti tasse, iniziano a rifiutare i loro tradizionali compiti pubblici. Perdendo potere decisionale, molti abbandonano le città per ritirarsi nelle loro proprietà agricole, causando un progressivo spopolamento urbano.

La villa (grande azienda agricola) diventa sempre più indipendente, producendo autonomamente tutto il necessario e limitando i rapporti con il mercato esterno. I lavoratori di queste proprietà erano principalmente coloni - contadini falliti e schiavi liberati. Vista la scarsità di manodopera, alla fine del III secolo viene emanata una legge che vincola i coloni a lavorare per tutta la vita per il latifondista.

💡 Mentre l'economia monetaria collassa, si sviluppano sistemi economici più chiusi e autosufficienti. Le ville romane anticiperanno per molti aspetti il sistema feudale del medioevo!

La difesa dei confini (limes) diventa sempre più difficile. I Goti premono lungo il Danubio, mentre Franchi, Alamanni e Subei attaccano il confine del Reno. A Oriente, l'impero dei Parti, sotto la nuova dinastia dei Sasanidi guidata dal re Sapore, adotta una politica espansionistica con l'obiettivo di ricostruire l'antico impero persiano.

# LA CRISI DEL TERZO
SECOLO

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Si svolge nell'età tardo-antica (terza/sesto secolo). Quest'era sta a cavallo tra l'età antica
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Crisi istituzionale e militare

Dopo Alessandro Severo si apre un periodo di grave instabilità politica: l'anarchia militare. In circa cinquant'anni si susseguono ben 28 imperatori, la maggior parte scelti dall'esercito per le loro capacità militari. Questi governanti durano poco perché altre legioni propongono continuamente nuovi candidati.

Il primo fu Massimo il Trace, eletto dall'esercito ma ucciso dai suoi pretoriani. In questo periodo di crisi, alcune parti dell'impero cercano l'indipendenza. La regina Zenobia di Palmira riesce a creare un regno autonomo che si estende fino a controllare Egitto, Siria e parte dell'Asia minore.

Tra i vari imperatori, alcuni hanno avuto un ruolo particolarmente significativo:

  • Decio: ordina le prime persecuzioni sistematiche dei cristiani
  • Valeriano: continua le persecuzioni e divide per primo l'impero in Oriente e Occidente
  • Gallieno: interrompe le persecuzioni per concentrare risorse sulla difesa militare
  • Aureliano: costruisce le mura Aureliane a difesa di Roma

💡 Le persecuzioni, anziché indebolire le comunità cristiane, le rafforzarono! Molti cristiani scelsero il martirio (la morte per la fede), dimostrando una determinazione che contribuì alla diffusione del cristianesimo.

Nel 269 la crisi militare raggiunge il suo apice: a Oriente il regno di Palmira continua ad espandersi, mentre a Occidente varie popolazioni barbariche sfondano il limes.

La svolta arriva con Diocleziano, che sale al trono nel 284 e introduce importanti riforme. Inizialmente divide il governo in due, affidando l'Occidente a Massimiano e tenendosi l'Oriente. Nel 293 crea la tetrarchia: un potere diviso tra due imperatori (Augusti) e due vice (Cesari).

# LA CRISI DEL TERZO
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Si svolge nell'età tardo-antica (terza/sesto secolo). Quest'era sta a cavallo tra l'età antica
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Le riforme di Diocleziano

Con Diocleziano cade definitivamente la finzione della repubblica. L'imperatore si fa chiamare "dominus" (padrone) e detiene tutti i poteri: militare, giudiziario e legislativo. Il senato assume un ruolo puramente rappresentativo, segnando il passaggio dal principato al dominato.

Per legittimare il suo potere, Diocleziano adotta una strategia che lo avvicina al divino. Si fa chiamare "figlio di Giove" (Iovius) e introduce rituali di corte orientali: rare uscite pubbliche, abiti preziosi, genuflessione e bacio del mantello di porpora.

Nel 303, Diocleziano dà inizio all'ultima grande persecuzione anticristiana con quattro editti successivi. Queste persecuzioni sono particolarmente dure in Oriente, dove si prolungano per dieci anni.

La riforma amministrativa di Diocleziano rende il governo più efficiente creando unità più piccole. Raddoppia il numero delle province (circa 100) e le raggruppa in "diocesi" governate da "vicari". Anche l'Italia diventa una diocesi, perdendo i privilegi fiscali che aveva in precedenza.

💡 La riforma militare di Diocleziano fu rivoluzionaria: creò un esercito mobile di élite (i "mitatensi") per interventi rapidi e posizionò truppe fisse ai confini (i "limitanei") per la difesa permanente.

Nonostante i successi militari contro Goti, Alamanni, Persiani e rivolte interne, le riforme di Diocleziano hanno un costo elevato: l'apparato burocratico cresce enormemente e diventa sempre più costoso da mantenere.

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Riforme fiscali e successione di Diocleziano

La riforma fiscale di Diocleziano introduce un censimento delle attività commerciali e un catasto delle terre coltivabili. Le imposte vengono calcolate sulla base dell'estensione delle proprietà, cercando di non impoverire troppo i piccoli proprietari. Tuttavia, poiché ogni provincia deve versare un importo fisso, le autorità locali iniziano a costringere anche i coloni a contribuire, aumentando ulteriormente la pressione fiscale.

Per contrastare l'inflazione, Diocleziano emana l'Editto dei prezzi che impone un prezzo massimo sui prodotti, con pena di morte per i trasgressori. Questa misura fallisce e porta allo sviluppo di un mercato nero.

L'Editto dell'ereditarietà dei mestieri obbliga i figli a seguire la professione dei genitori, nel tentativo di evitare che le persone abbandonassero il lavoro per sfuggire alle tasse. Questa misura, però, crea una situazione socialmente statica.

Nel 305 Diocleziano abdica e costringe anche Massimiano a ritirarsi. I due Cesari, Costanzo Cloro e Galerio, salgono al trono. Il meccanismo di successione, però, dura solo un anno: alla morte di Costanzo Cloro, i suoi soldati proclamano imperatore il figlio Costantino, ritornando così al principio dinastico.

💡 Nonostante le intenzioni di Diocleziano, il suo sistema di successione fallì rapidamente. Questo dimostra quanto fosse difficile riformare un impero ormai in profonda crisi strutturale.

Dopo vari scontri, nel 324 Costantino sconfigge Licinio e diventa unico imperatore, dando inizio a un nuovo capitolo della storia romana che durerà fino alla sua morte nel 337.

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Costantino: il primo imperatore cristiano

Costantino, primo imperatore cristiano della storia romana, mantiene molte delle riforme amministrative di Diocleziano ma rivoluziona la politica religiosa dell'impero. Divide l'impero in quattro prefetture (Illirico, Gallie, Oriente e Italia), ciascuna governata da prefetti che rispondono direttamente all'imperatore.

Sul piano militare, Costantino potenzia la cavalleria e crea la carica di magister militum, che acquisirà sempre maggiore importanza nel V secolo.

L'atto più rivoluzionario di Costantino è l'Editto di Milano (o Editto di Tolleranza) del 313, promulgato insieme a Licinio. Questo decreto garantisce libertà di culto a tutte le religioni, ponendo fine alle persecuzioni contro i cristiani.

Le ragioni di questa svolta storica potrebbero essere multiple:

  • Motivi politici: unire il potere della chiesa emergente a quello dell'impero
  • La conversione personale di Costantino, avvenuta forse durante la battaglia di Ponte Milvio
  • Riconoscimento del ruolo sociale della chiesa nell'assistenza ai poveri

💡 La fondazione di Costantinopoli nel 330 divenne un simbolo della cristianizzazione dell'impero: la nuova capitale contava più templi cristiani che pagani ed era priva del tradizionale legame con gli antichi culti romani.

Costantino concede alla chiesa importanti privilegi: la possibilità di ricevere eredità, esenzioni fiscali e il diritto di istituire propri tribunali. Si proclama però "capo della chiesa", ritenendosi competente anche in materia di dogmi, poiché all'epoca i principi della fede cristiana non erano ancora completamente definiti.

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L'organizzazione della Chiesa e i conflitti teologici

La Chiesa cattolica ("universale" in greco) sviluppa in questo periodo una struttura sempre più definita. Le comunità cristiane, rafforzate durante le persecuzioni, creano una gerarchia stabile con a capo il vescovo, che amministra i sacramenti, celebra la liturgia e assegna le cariche. Accanto al vescovo operano i chierici, distinti dai semplici fedeli (laici).

La base territoriale è la città, il cui territorio costituisce la diocesi episcopale. I vescovi diventano figure di riferimento non solo per le comunità cristiane ma per tutti i cittadini, rappresentando le città davanti all'imperatore e fungendo da "difensori della comunità".

Alla Chiesa viene affidato ufficialmente il compito dell'assistenza ai bisognosi, un ruolo sociale che lo Stato non è in grado di svolgere efficacemente.

Costantino, consapevole che l'impero non è ancora completamente cristianizzato, procede con cautela rispetto alle tradizioni pagane, mantenendo il rispetto anche per il culto del "Sole Vincitore".

💡 Il ruolo sociale dei vescovi divenne così importante che la loro elezione era considerata un evento civico fondamentale, a cui partecipava tutta la popolazione della città.

L'imperatore interviene direttamente nelle dispute teologiche. Nel 325 convoca il primo Concilio Ecumenico a Nicea per risolvere il problema dell'arianesimo, una corrente teologica fondata da Ario che considerava Cristo come una creatura di Dio e non a lui coeterno. Il Concilio stabilisce che Cristo è "generato, non creato" da Dio, e l'arianesimo viene condannato come eresia.

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Da Costantino alla divisione dell'Impero

Nel 330 Costantino fonda Costantinopoli sull'antica colonia greca di Bisanzio. Questa scelta strategica sposta il centro dell'impero verso Oriente e garantisce il controllo delle vie commerciali attraverso lo stretto dei Dardanelli, oltre a permettere una migliore sorveglianza delle frontiere orientali.

Alla morte di Costantino nel 337, i suoi figli Costanzo, Costante e Costantino II si contendono il trono. Dopo una lotta sanguinosa, prevalgono Costanzo (ariano) in Oriente e Costante (ortodosso) in Occidente. Quando Costante muore nel 353, Costanzo rimane unico imperatore e intensifica la politica filo-ariana.

Alla morte di Costanzo, sale al potere suo cugino Giuliano, soprannominato "l'apostata" per il suo tentativo di restaurare i culti pagani. Sebbene non perseguiti i cristiani, li priva di alcuni privilegi, come la possibilità di insegnare nelle scuole. Il suo tentativo fallisce perché il cristianesimo è ormai profondamente radicato.

💡 La divisione religiosa tra Oriente (prevalentemente ariano) e Occidente (ortodosso) inizia a prefigurare la futura separazione tra le due parti dell'impero, che diventerà definitiva dopo la morte di Teodosio nel 395.

A Giuliano succedono Valentiniano I in Occidente e suo fratello Valente in Oriente. Ma una nuova minaccia si profila all'orizzonte: gli Unni, popolazione nomade dell'Asia centrale, spingono verso ovest altre popolazioni barbariche, in particolare i Goti.

Nel 378, la battaglia di Adrianopoli vede i Visigoti sconfiggere l'esercito romano e uccidere l'imperatore Valente. Questa sconfitta segna un punto di svolta: per la prima volta i romani perdono una battaglia campale contro i barbari.

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L'età di Teodosio e la cristianizzazione dell'Impero

Teodosio, succeduto a Valente in Oriente nel 379, adotta una politica di compromesso verso i Goti. Nel 382 li dichiara federati (alleati dell'impero), concedendo loro terre in cambio del servizio militare. È la prima volta che una popolazione straniera autonoma si stabilisce all'interno dell'impero romano. Da questo momento, molti dei migliori generali romani saranno di origine germanica.

Sia Teodosio che l'imperatore d'Occidente Graziano sono ferventi cristiani. Entrambi rifiutano la carica di Pontefice Massimo, tradizionalmente accettata da tutti gli imperatori precedenti.

Nel 380, con l'Editto di Tessalonica, Teodosio e Graziano dichiarano il cristianesimo ortodosso unica religione legittima dell'impero. Tutte le altre fedi, inclusi il paganesimo e l'arianesimo, vengono dichiarate eretiche e fuorilegge. I templi pagani vengono chiusi e i culti tradizionali romani, comprese le Olimpiadi, vengono vietati.

💡 La scomunica di Teodosio da parte del vescovo di Milano, Sant'Ambrogio, rappresenta un momento storico: per la prima volta un rappresentante della Chiesa esercita la sua autorità morale sull'imperatore, costringendolo a chiedere pubblicamente perdono per il massacro di Tessalonica.

Dopo la morte di Graziano, Teodosio assume anche il controllo dell'Occidente, diventando l'ultimo imperatore a governare un impero romano unificato. Prima di morire nel 395, divide l'impero tra i suoi due figli: Onorio in Occidente e Arcadio in Oriente. Da questo momento si parlerà sempre più distintamente di Impero d'Oriente e Impero d'Occidente.

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Il crollo dell'Impero d'Occidente

Nel 476 l'Impero d'Occidente crolla sotto il peso di una profonda crisi politica interna e delle incursioni barbariche. Quando Onorio sale al trono, è troppo giovane per governare e viene affiancato dal tutore Stilicone, un vandalo che propone una politica di integrazione delle popolazioni barbariche.

Stilicone sposta la capitale da Milano a Ravenna, città meglio difendibile perché circondata da paludi. Questo spostamento è un chiaro segno della debolezza dell'impero occidentale.

Nell'inverno 406/407, diverse popolazioni germaniche (Vandali, Alani, Burgundi e Subei) sfondano il confine del Reno e si riversano in Gallia e poi in Spagna, spinte dall'arrivo degli Unni che stanno devastando le loro terre.

Per concentrare le forze contro queste minacce, Stilicone cerca di fare un accordo con Alarico, capo dei Visigoti, offrendogli un tributo in cambio di non attaccare l'Italia. La corte di Ravenna non approva questa strategia e nel 408 Stilicone viene ucciso.

💡 Il sacco di Roma del 410, anche se breve, ebbe un impatto psicologico enorme: per la prima volta dopo 800 anni, la città eterna veniva conquistata da un nemico. L'evento fu percepito come la "fine del mondo" conosciuto.

Senza Stilicone, i Visigoti calano in Italia e assediano Roma. Il sacco di Roma dura tre giorni, dal 24 al 26 agosto 410. Anche se non è più la capitale, Roma conserva un grande valore simbolico e il suo saccheggio rappresenta un trauma per tutto il mondo romano.



Pensavamo che non l'avreste mai chiesto....

Che cos'è l'assistente AI di Knowunity?

Il nostro assistente AI è costruito specificamente per le esigenze degli studenti. Sulla base dei milioni di contenuti presenti sulla piattaforma, possiamo fornire agli studenti risposte davvero significative e pertinenti. Ma non si tratta solo di risposte, l'assistente è in grado di guidare gli studenti attraverso le loro sfide quotidiane di studio, con piani di studio personalizzati, quiz o contenuti nella chat e una personalizzazione al 100% basata sulle competenze e sugli sviluppi degli studenti.

Dove posso scaricare l'applicazione Knowunity?

È possibile scaricare l'applicazione dal Google Play Store e dall'Apple App Store.

Knowunity è davvero gratuita?

Sì, hai accesso completamente gratuito a tutti i contenuti nell'app e puoi chattare o seguire i Creatori in qualsiasi momento. Sbloccherai nuove funzioni crescendo il tuo numero di follower. Inoltre, offriamo Knowunity Premium, che consente di studiare senza alcun limite!!

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Recensioni dei nostri utenti. Ci adorano - e anche tu, vedrai .

4.9/5

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4.8/5

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Stefano S

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utente iOS

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Francesca

utente Android

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Aurora

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Chiara

utente IOS

Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

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Sudenaz Ocak

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Greenlight Bonnie

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Le cause della crisi sono sia interne (economiche, sociali e politiche) che esterne (pressione di popolazioni germaniche e parti). L'impero è diventato troppo grande e complesso: il costo per mantenerlo è eccessivo e il fragile equilibrio basato sul prelievo fiscale si deteriora sotto il peso delle enormi spese amministrative e militari.

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Le riforme di Diocleziano

Con Diocleziano cade definitivamente la finzione della repubblica. L'imperatore si fa chiamare "dominus" (padrone) e detiene tutti i poteri: militare, giudiziario e legislativo. Il senato assume un ruolo puramente rappresentativo, segnando il passaggio dal principato al dominato.

Per legittimare il suo potere, Diocleziano adotta una strategia che lo avvicina al divino. Si fa chiamare "figlio di Giove" (Iovius) e introduce rituali di corte orientali: rare uscite pubbliche, abiti preziosi, genuflessione e bacio del mantello di porpora.

Nel 303, Diocleziano dà inizio all'ultima grande persecuzione anticristiana con quattro editti successivi. Queste persecuzioni sono particolarmente dure in Oriente, dove si prolungano per dieci anni.

La riforma amministrativa di Diocleziano rende il governo più efficiente creando unità più piccole. Raddoppia il numero delle province (circa 100) e le raggruppa in "diocesi" governate da "vicari". Anche l'Italia diventa una diocesi, perdendo i privilegi fiscali che aveva in precedenza.

💡 La riforma militare di Diocleziano fu rivoluzionaria: creò un esercito mobile di élite (i "mitatensi") per interventi rapidi e posizionò truppe fisse ai confini (i "limitanei") per la difesa permanente.

Nonostante i successi militari contro Goti, Alamanni, Persiani e rivolte interne, le riforme di Diocleziano hanno un costo elevato: l'apparato burocratico cresce enormemente e diventa sempre più costoso da mantenere.

# LA CRISI DEL TERZO
SECOLO

P.160

Si svolge nell'età tardo-antica (terza/sesto secolo). Quest'era sta a cavallo tra l'età antica
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Riforme fiscali e successione di Diocleziano

La riforma fiscale di Diocleziano introduce un censimento delle attività commerciali e un catasto delle terre coltivabili. Le imposte vengono calcolate sulla base dell'estensione delle proprietà, cercando di non impoverire troppo i piccoli proprietari. Tuttavia, poiché ogni provincia deve versare un importo fisso, le autorità locali iniziano a costringere anche i coloni a contribuire, aumentando ulteriormente la pressione fiscale.

Per contrastare l'inflazione, Diocleziano emana l'Editto dei prezzi che impone un prezzo massimo sui prodotti, con pena di morte per i trasgressori. Questa misura fallisce e porta allo sviluppo di un mercato nero.

L'Editto dell'ereditarietà dei mestieri obbliga i figli a seguire la professione dei genitori, nel tentativo di evitare che le persone abbandonassero il lavoro per sfuggire alle tasse. Questa misura, però, crea una situazione socialmente statica.

Nel 305 Diocleziano abdica e costringe anche Massimiano a ritirarsi. I due Cesari, Costanzo Cloro e Galerio, salgono al trono. Il meccanismo di successione, però, dura solo un anno: alla morte di Costanzo Cloro, i suoi soldati proclamano imperatore il figlio Costantino, ritornando così al principio dinastico.

💡 Nonostante le intenzioni di Diocleziano, il suo sistema di successione fallì rapidamente. Questo dimostra quanto fosse difficile riformare un impero ormai in profonda crisi strutturale.

Dopo vari scontri, nel 324 Costantino sconfigge Licinio e diventa unico imperatore, dando inizio a un nuovo capitolo della storia romana che durerà fino alla sua morte nel 337.

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Costantino: il primo imperatore cristiano

Costantino, primo imperatore cristiano della storia romana, mantiene molte delle riforme amministrative di Diocleziano ma rivoluziona la politica religiosa dell'impero. Divide l'impero in quattro prefetture (Illirico, Gallie, Oriente e Italia), ciascuna governata da prefetti che rispondono direttamente all'imperatore.

Sul piano militare, Costantino potenzia la cavalleria e crea la carica di magister militum, che acquisirà sempre maggiore importanza nel V secolo.

L'atto più rivoluzionario di Costantino è l'Editto di Milano (o Editto di Tolleranza) del 313, promulgato insieme a Licinio. Questo decreto garantisce libertà di culto a tutte le religioni, ponendo fine alle persecuzioni contro i cristiani.

Le ragioni di questa svolta storica potrebbero essere multiple:

  • Motivi politici: unire il potere della chiesa emergente a quello dell'impero
  • La conversione personale di Costantino, avvenuta forse durante la battaglia di Ponte Milvio
  • Riconoscimento del ruolo sociale della chiesa nell'assistenza ai poveri

💡 La fondazione di Costantinopoli nel 330 divenne un simbolo della cristianizzazione dell'impero: la nuova capitale contava più templi cristiani che pagani ed era priva del tradizionale legame con gli antichi culti romani.

Costantino concede alla chiesa importanti privilegi: la possibilità di ricevere eredità, esenzioni fiscali e il diritto di istituire propri tribunali. Si proclama però "capo della chiesa", ritenendosi competente anche in materia di dogmi, poiché all'epoca i principi della fede cristiana non erano ancora completamente definiti.

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L'organizzazione della Chiesa e i conflitti teologici

La Chiesa cattolica ("universale" in greco) sviluppa in questo periodo una struttura sempre più definita. Le comunità cristiane, rafforzate durante le persecuzioni, creano una gerarchia stabile con a capo il vescovo, che amministra i sacramenti, celebra la liturgia e assegna le cariche. Accanto al vescovo operano i chierici, distinti dai semplici fedeli (laici).

La base territoriale è la città, il cui territorio costituisce la diocesi episcopale. I vescovi diventano figure di riferimento non solo per le comunità cristiane ma per tutti i cittadini, rappresentando le città davanti all'imperatore e fungendo da "difensori della comunità".

Alla Chiesa viene affidato ufficialmente il compito dell'assistenza ai bisognosi, un ruolo sociale che lo Stato non è in grado di svolgere efficacemente.

Costantino, consapevole che l'impero non è ancora completamente cristianizzato, procede con cautela rispetto alle tradizioni pagane, mantenendo il rispetto anche per il culto del "Sole Vincitore".

💡 Il ruolo sociale dei vescovi divenne così importante che la loro elezione era considerata un evento civico fondamentale, a cui partecipava tutta la popolazione della città.

L'imperatore interviene direttamente nelle dispute teologiche. Nel 325 convoca il primo Concilio Ecumenico a Nicea per risolvere il problema dell'arianesimo, una corrente teologica fondata da Ario che considerava Cristo come una creatura di Dio e non a lui coeterno. Il Concilio stabilisce che Cristo è "generato, non creato" da Dio, e l'arianesimo viene condannato come eresia.

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Da Costantino alla divisione dell'Impero

Nel 330 Costantino fonda Costantinopoli sull'antica colonia greca di Bisanzio. Questa scelta strategica sposta il centro dell'impero verso Oriente e garantisce il controllo delle vie commerciali attraverso lo stretto dei Dardanelli, oltre a permettere una migliore sorveglianza delle frontiere orientali.

Alla morte di Costantino nel 337, i suoi figli Costanzo, Costante e Costantino II si contendono il trono. Dopo una lotta sanguinosa, prevalgono Costanzo (ariano) in Oriente e Costante (ortodosso) in Occidente. Quando Costante muore nel 353, Costanzo rimane unico imperatore e intensifica la politica filo-ariana.

Alla morte di Costanzo, sale al potere suo cugino Giuliano, soprannominato "l'apostata" per il suo tentativo di restaurare i culti pagani. Sebbene non perseguiti i cristiani, li priva di alcuni privilegi, come la possibilità di insegnare nelle scuole. Il suo tentativo fallisce perché il cristianesimo è ormai profondamente radicato.

💡 La divisione religiosa tra Oriente (prevalentemente ariano) e Occidente (ortodosso) inizia a prefigurare la futura separazione tra le due parti dell'impero, che diventerà definitiva dopo la morte di Teodosio nel 395.

A Giuliano succedono Valentiniano I in Occidente e suo fratello Valente in Oriente. Ma una nuova minaccia si profila all'orizzonte: gli Unni, popolazione nomade dell'Asia centrale, spingono verso ovest altre popolazioni barbariche, in particolare i Goti.

Nel 378, la battaglia di Adrianopoli vede i Visigoti sconfiggere l'esercito romano e uccidere l'imperatore Valente. Questa sconfitta segna un punto di svolta: per la prima volta i romani perdono una battaglia campale contro i barbari.

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L'età di Teodosio e la cristianizzazione dell'Impero

Teodosio, succeduto a Valente in Oriente nel 379, adotta una politica di compromesso verso i Goti. Nel 382 li dichiara federati (alleati dell'impero), concedendo loro terre in cambio del servizio militare. È la prima volta che una popolazione straniera autonoma si stabilisce all'interno dell'impero romano. Da questo momento, molti dei migliori generali romani saranno di origine germanica.

Sia Teodosio che l'imperatore d'Occidente Graziano sono ferventi cristiani. Entrambi rifiutano la carica di Pontefice Massimo, tradizionalmente accettata da tutti gli imperatori precedenti.

Nel 380, con l'Editto di Tessalonica, Teodosio e Graziano dichiarano il cristianesimo ortodosso unica religione legittima dell'impero. Tutte le altre fedi, inclusi il paganesimo e l'arianesimo, vengono dichiarate eretiche e fuorilegge. I templi pagani vengono chiusi e i culti tradizionali romani, comprese le Olimpiadi, vengono vietati.

💡 La scomunica di Teodosio da parte del vescovo di Milano, Sant'Ambrogio, rappresenta un momento storico: per la prima volta un rappresentante della Chiesa esercita la sua autorità morale sull'imperatore, costringendolo a chiedere pubblicamente perdono per il massacro di Tessalonica.

Dopo la morte di Graziano, Teodosio assume anche il controllo dell'Occidente, diventando l'ultimo imperatore a governare un impero romano unificato. Prima di morire nel 395, divide l'impero tra i suoi due figli: Onorio in Occidente e Arcadio in Oriente. Da questo momento si parlerà sempre più distintamente di Impero d'Oriente e Impero d'Occidente.

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Il crollo dell'Impero d'Occidente

Nel 476 l'Impero d'Occidente crolla sotto il peso di una profonda crisi politica interna e delle incursioni barbariche. Quando Onorio sale al trono, è troppo giovane per governare e viene affiancato dal tutore Stilicone, un vandalo che propone una politica di integrazione delle popolazioni barbariche.

Stilicone sposta la capitale da Milano a Ravenna, città meglio difendibile perché circondata da paludi. Questo spostamento è un chiaro segno della debolezza dell'impero occidentale.

Nell'inverno 406/407, diverse popolazioni germaniche (Vandali, Alani, Burgundi e Subei) sfondano il confine del Reno e si riversano in Gallia e poi in Spagna, spinte dall'arrivo degli Unni che stanno devastando le loro terre.

Per concentrare le forze contro queste minacce, Stilicone cerca di fare un accordo con Alarico, capo dei Visigoti, offrendogli un tributo in cambio di non attaccare l'Italia. La corte di Ravenna non approva questa strategia e nel 408 Stilicone viene ucciso.

💡 Il sacco di Roma del 410, anche se breve, ebbe un impatto psicologico enorme: per la prima volta dopo 800 anni, la città eterna veniva conquistata da un nemico. L'evento fu percepito come la "fine del mondo" conosciuto.

Senza Stilicone, i Visigoti calano in Italia e assediano Roma. Il sacco di Roma dura tre giorni, dal 24 al 26 agosto 410. Anche se non è più la capitale, Roma conserva un grande valore simbolico e il suo saccheggio rappresenta un trauma per tutto il mondo romano.

Pensavamo che non l'avreste mai chiesto....

Che cos'è l'assistente AI di Knowunity?

Il nostro assistente AI è costruito specificamente per le esigenze degli studenti. Sulla base dei milioni di contenuti presenti sulla piattaforma, possiamo fornire agli studenti risposte davvero significative e pertinenti. Ma non si tratta solo di risposte, l'assistente è in grado di guidare gli studenti attraverso le loro sfide quotidiane di studio, con piani di studio personalizzati, quiz o contenuti nella chat e una personalizzazione al 100% basata sulle competenze e sugli sviluppi degli studenti.

Dove posso scaricare l'applicazione Knowunity?

È possibile scaricare l'applicazione dal Google Play Store e dall'Apple App Store.

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Recensioni dei nostri utenti. Ci adorano - e anche tu, vedrai .

4.9/5

App Store

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Google Play

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