Gregorio VII e la riforma della Chiesa
Il tentativo papale di supremazia raggiunse l'apice con Gregorio VII, che aveva potenti alleati: i normanni dell'Italia meridionale e Matilde di Canossa, che mise le sue ricchezze a disposizione del papa.
Gregorio VII rivoluzionò la Chiesa: vietò il matrimonio ai sacerdoti, scacciò mogli e figli dalle case ecclesiastiche (causando proteste violente), e riprese il controllo delle proprietà della Chiesa. Per lui, le donne rappresentavano solo tentazione da evitare.
Paradossalmente, mentre svalutava la donna, Gregorio VII elevò il matrimonio a sacramento, rendendo indispensabile la presenza del sacerdote per celebrarlo.
La sua opera più importante fu il Dictatus Papae, documento che stabiliva la superiorità della Chiesa sull'impero e dichiarava il potere universale del papa, superiore a ogni autorità terrena.
Svolta epocale: Il Dictatus Papae segna l'inizio delle pretese di supremazia papale sul potere politico.