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Le prime civiltà di Creta (minoici, micenei e medioevo ellenico)

13/10/2022

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Le civiltà di Creta
Creta è un'isola del Mediterraneo ed è in una posizione che fa da "ponte"
tra l'Europa, l'Oriente e l'Africa. La montagn

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tra l'Europa, l'Oriente e l'Africa. La montagn

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Le civiltà di Creta Creta è un'isola del Mediterraneo ed è in una posizione che fa da "ponte" tra l'Europa, l'Oriente e l'Africa. La montagna più alta, Ida, raggiunge i 2500 metri. L'isola ha un clima mite, e si pratica agricoltura, allevamento e pesca. Le scritture L'archeologo Arthur Evans studiò i reperti provenienti dall'isola e consentì di scoprire tre sistemi di scritture: • geroglifica (2300-1700 a.C.): scrittura di tipo pittografica. Non veniva usata a largo uso. • Lineare A (XVIII-XVII secolo a.C.): scrittura che semplifica i geroglifici. Veniva usata per registrare le attività della comunità. • Lineare B (XV secolo a.C.): simile alla scrittura precedente, ma veniva usata per funzioni amministrative. La civiltà pre-greca (che usava il geroglifico e la Lineare A) è detta minoica, perchè i Greci successivi li collegavano alla figura di Minosse. La civiltà greca cretese del II millennio a.C. (che usava la Lineare B) è detta micenea, perchè coincideva con la civiltà indoeuropea che si era affermata sul continente nello stesso periodo. Le fasi "dei palazzi" Nella storia di Creta ci sono state tre fasi che sono state definite sulla base del loro elemento distintivo: i palazzi. fase "palaziale" (2300-1700 a.C.) e fase "neo-palaziale" (1700-1450 a.C.): coincidono con l'affermazione dei minoici sull'isola. ● • fase "post-palaziale" (1450-1200 a.C.): coincise con il declino della civiltà minoica e l'affermazione dei micenei. I Minoici I Minoici erano...

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Didascalia alternativa:

mercanti e marinai, che costruivano le loro navi strette con il legname, e la navigazione a Creta era agevolata dalle molte isole vicine. Estesero la loro influenza fino alla Grecia continentale. Minosse riuscì anche a dominare Atene e altre zone affermando una talassocrazia (mare sottoposto a un rigido controllo delle merci, "dominio del mare"). I prodotti agricoli che producevano i minoici venivano venduti all'estero in cambio di metalli preziosi e materie prime. Riguardo alla loro organizzazione interna, costruivano città e palazzi per manifestare la prosperità della loro civiltà, che era senza mura o difese. I palazzi erano la sede dei signori locali, ma ospitavano gruppi di persone che lavoravano lì, oltre ai funzionari a cui era affidata l'amministrazione della regione. C'erano anche grandi magazzini, e i contadini coltivavano le terre. Quindi, in sintesi, c'era una divisione precisa del lavoro. Difatti, pro- babilmente, esisteva anche la schiavitù. Durante la fase palaziale si crearono centri di potere (Cnosso; Festo), la Lineare A e si ebbe il massimo incremento demografico, ma nel 1700 a.C. questa fase si interruppe a causa di catastrofi naturali o invasioni. Poi questi centri vennero ricostruiti (sempre senza fortificazioni), ma la seconda fase della civiltà ebbe una fine improvvisa: i cataclismi decimarono la popolazione e provocarono rivolte e instabilità sociali. Oltre a questo, i Micenei occuparono la Grecia ed estesero il loro dominio sul mare. Creta fa da "ponte" tra Europa, Oriente e Africa. I sistemi di scrittura: geroglifica; Lineare A: usate dai minoici • Lineare B: usata dai micenei ● I Minoici sono chiamati così data la figura di Minosse. I Micenei coincidevano con la civiltà indoeuropea. La fase palaziale e neo-pa- laziale (2300-1450 a.C.) coincide con la civiltà minoica. La fase post- palaziale (1450-1200 a.C.) con quella micenea. I MINOICI Erano mercanti e marinai che dominarono la Grecia continentale, Atene a altre zone affermando una talassocrazia. Costruivano palazzi senza mura. Dentro essi vivevano i signori, i funzionari e altri gruppi di persone. Forse esisteva anche la schiavitù. La fase palaziale terminò con catastrofi naturali o invasioni, mentre la fase neo-palaziale finì con cataclismi che decimarono la popolazione e provocò rivolte, e l'occupazione da parte dei Micenei. I Micenei I Micenei (da "Micene") erano una popolazione indoeuropea che arrivò in Grecia dal II millennio a.C. Erano dei guerrieri organizzati in monarchie militari, e le città sorgevano sulle colline o in luoghi rocciosi con mura difensive. Il palazzo era al centro di queste città, e da qui iniziarono un'espansione, controllando infine Creta. Successivamente colonizzarono anche l'Oriente (prima colonizzazione greca) Per agevolare il commercio alla ricerca di materie prime stabilirono punti d'approdo anche in Sicilia e Sardegna. Il potere era affidato al wánax (sovrano assoluto), ed esso veniva esercitato dai lawagétas (capo dei láwos, uomini liberi), dai teréta (sacerdoti e sacerdotesse), e dai basiléis alla guida dei dámoi (comunità del villaggio) dove viveva il dámos (popolo). I doéro erano gli schiavi. Non esisteva proprietà privata. Solo i wánax, i lawagétas e i sacerdoti potevano avere un po' di terra. Il resto era pubblico. Il popolo inoltre doveva pagare tributi, e la registrazione era affidata agli scribi. Nel 1200 a.C. i palazzi micenei vennero distrutti e incendiati. Le tavole di Lineare B trovate a Pilo descrivevano dei preparativi militari di difesa. Probabilmente i Dori hanno distrutto Micene e stabilito la loro capitale a Sparta, oppure l'hanno soltanto ripopolata dopo che fu distrutta dai popoli del mare. La fine della civiltà però può anche essere causata da mutamenti climatici che determinarono delle guerre civili. Dal 1200 a.C. una nuova popolazione abitò i territori, non ricostruendo palazzi. Il Medioevo ellenico Dopo la distruzione della civiltà micenea, i nuovi insediamenti divennero semplici villaggi con un'economia di sussistenza e senza un potere centrale, che causò molti movimenti migratori. La scrittura scomparve e quindi possiamo avere informazioni solo dai reperti, che costruiscono un'immagine di una civiltà inferiore rispetto a quella micenea, e per questo il periodo dopo il 1200 a.C. viene chiamato "Medioevo ellenico". In questo periodo ci furono le basi per la nascita delle polis (istituzione politica prodotta dalla civiltà greca), e fu l'epoca dei poemi omerici. A questi poemi si riconosce la figura di Omero, anche se sono l'assemblaggio di canti tramandati oralmente. Difatti ci sono elementi appartenenti a fasi storiche diverse. Tra X e IX secolo a.C. i clan presero il potere. Il capo di essi era il basiléus, che era aiutato dal consiglio degli anziani. L'assemblea popolare, che riuniva il popolo, serviva per discutere di questioni pubbliche, ma la scelta finale spettava al re o agli anziani. I riti potevano essere svolti sia dal re che dai membri del villaggio. I MICENEI Erano una popolazione indoeuropea di guerrieri. Le città erano difese da muri, e il centro era il palazzo. Controllarono Creta, Oriente, e si stabilirono anche in Italia. Il potere era del wánax e veniva esercitato dal lawagétas, dai teréta e dai basiléis. Il popolo doveva pagare tributi, e la registrazione era affidata agli scribi. Nel 1200 a.C.: forse i Dori hanno distrutto Micene o l'hanno ripopo- polata dopo il popolo del mare, o forse i mutamenti climatici hanno causato guerre civili. IL MEDIOEVO ELLENICO C'erano solo villaggi senza un potere centrale, e ave- vano un'economia di sussistenza. Ci furono le basi per le polis e fu l'epoca dei poemi di Omero (Iliade e Odissea). Tra X e IX sec a.C. arrivarono i clan, di cui capo era il basiléus aiutato dagli anziani che avevano l'ultima parola durante le discussioni pubbliche con l'assemblea popolare.