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9/9/2022
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LE LOTTE SOCIALI FRA PRATIZI E PLEBEI Le poleis greche erano piene di conflitti esterni e interni, la soluzione che Roma diede a questi problemi fu militare, nel caso dei conflitti esterni, e politica, per quelli interni. La classe dirigente Patrizia imparo' che, essendo la forza militare della citta' legata ai cittadini soldati, in gran parte plebei, bisognava trovare un compromesso politico in grado di mantenere la coesione della repubblica, cosi' da salvaguardare l'indipendenza e il futuro della citta'. CONFLITTI ESTERNI CONFLITTO E ACCORDO CON LE CITTA’ LATINE Ricordiamo che nel 509 a.C. I capi delle gentes spodestarono Tarquinio il Superbo, presero nelle loro mani il potere e posero fine all'esperienza monarchia. Il culmine della citta' etrusca di Chiusi, Porsenna, fece un tentativo per ripristinare l'influenza etrusca su Roma ma nel 506 a.C. A fu sconfitto da Ariccia da una coalizione di citta' latine guidate da Cume, un evento' che segno' la fine del controllo etrusco sul Lazio. Roma aveva avuto la citta' della Lega Latina come sue alleate; ma sconfitti gli etruschi, i latini si volsero contro Roma, temendone le ambizioni di dorminio. Si apri' una fase di scontri terminata nel 496 a.C con la vittoria di Roma sulla forza Latina nella battaglia del Lago Reglilio, nel 493 a.C. si giunse a un trattato di alleanza il Foedus...
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Cassianum, dal nome del console che lo stipulo" Era un trattato sostanzialmente paritario, in cui romani e latini si impegnavano a difendersi reciprocamente in caso di pericolo esterno; ma il fatto che da una parte ci la sola Roma, e' tutta la Lega Latina, dall'altro, ci rivela quanto in realta' questo accordo era sbilanciato a favore di Roma. Il trattato si rivelo' uno strumento formidabile nelle mani dei romani. LA CONQUISTA DI VERO E LA CATASTROFE CALLICA La politica romana nel Lazio comincio' ad acquisire respiro piu' ampio, lo dimostra la guerra di conquista contro la citta' etrusca Veio posta in un punto strategico per il controllo di del Lazio. Nel 426 a.C. i romani riuscirono a conquistare Fidene e nel 396 a.C conquistarono anche Veio, dopo un lungo assedio che duro' ben 10 anni. ➡La conquista di Veio aveva raddoppiato i possedimenti di Roma, pochi anni dopo, pero', fu messa in serio pericolo dai (Celti). Per circa due secoli i galli resero instabile tutta l'area settentrionale della penisola, con le loro razzie in cerca di un bottino. Nel 390 a.C. un gruppo di Senoni, guidati da Brenna, sbaraglio' l'esercito dei romani e dei latini presso la comluenza del fiume Allia, la citta' fu abbandonata e restituita solo dietro un riscatto in oro. La citta' si riprendera' dopo questa sconfitta. CONFLITTI INTERNI LE CONQUISTE DELLA PLEBE Un conflitto sociale e politico che i plebei affrontarono in modo originale e creativo e che anche la classe dei Patrizi seppe genasti re in modo da assicurare stabilita' allo stato, sin dall'inizio i plebei avevano due rivendicazione: la terra e la rappresentazione politica, con l'espansione di Roma, venne ad apliarsi l'agro pubblico che venivano assegnati a cittadini privati ma rimanevamo territorio dello stato, ma erano principalmente i patrizi a accaparrarsene la maggior parte. Per questo una fondamentale rivendicazione della plebe fu quella di vedersi assegnare quote piu' ampie. Vi era poi il problema della schiavitu' per debiti, soprattutto nei periodi di guerra, per questo le rivendicazioni economiche della plebe comprendevano la riduzione del peso dei debiti e il diritto di utilizzo dell'agro pubblico. L'aristocrazia controllava tutte le leve del potere, che erano monopolio dei Patrizi i plebei eleggevano i magistrati nei comizi, ma non potevano candidarsi, condividevano il dovere della guerra ma non ne traevano benefici non potevano nemmeno mescolarsi con i patrizi perche' c'er divieto ai matrimoni misti e non potevano acquistare prest prestigio sociale. Il conflitto fra Patrizi e plebei ebbe infatti come posta principale il controllo dello stato e delle istituzioni Iniziarono percio' le secessioni, durante esse i plebei si riunivano e si rifiutavano di prendere parte alla vita politica soprattutto in periodi di guerra. Accanto alla secessione, la plebe elaboro' anche un altro forma di lotta gli organi di contro potere: Assemblea della plebe: riservata a solo plebei, faceva da contraltare ai comizi le sue deliberazione erano dette "plebisciti" Il tribunale della plebe: due magistrati considerati sacri e inviolabili e avevano il diritto di veto e il diritto di ausilio (aiutare un bro ingiustamente condannato) LE LEGGI DELLE XII TAVOLE E LA REPUBBLICA PATRIZIO-PLEBEA I plebei riuscirono a realizzare il a mantenere nel tempo un alto grado di solidarieta' una prima tappa fu l'introduzione di leggi scritte, vincendo le resistenze del patriziato, fu istituita una commissione di 10 uomini, che redasse le leggi delle XII tavole (tutelavano dagli aristocratici le classi escluse dal potere) Seguirono altre conquiste della plebe tra cui: abolire il divieto di matrimonio, riduzione dell'importo dei debiti, posero un massimo di agro pubblico, uno dei due consoli doveva essere necessariamente plebeo, accesso dei plebei al consolato, l'accesso al pontificato, plebisciti avevano valore di legge per tutti i cittadini. La repubblica romana aveva dunque una costituzione pstrizio-plebea