La teoria economica e la svolta tecnologica
Adam Smith, il padre dell'economia moderna, teorizzò nel 1776 il libero mercato basato su domanda, offerta e concorrenza. Secondo la sua teoria liberista, lo Stato doveva limitarsi a giustizia, sicurezza e servizi essenziali, lasciando che il mercato si autoregolasse.
Ma la vera svolta arrivò con le innovazioni tecnologiche. Dal 1760 comparvero nuove macchine che rivoluzionarono soprattutto il settore tessile. Gli inventori non erano scienziati teorici, ma brillanti artigiani e operai che risolvevano problemi pratici quotidiani.
Nel tessile si creò una "sequenza di innovazioni a botta e risposta": la spoletta volante di John Kay (1733) accelerò la tessitura, ma servivano più filati. Nacquero così la spinning jenny (1764), il filatoio idraulico (1769) e la mula di Crompton (1779), completando la meccanizzazione.
L'industria cotoniera esplose grazie al cotone grezzo a basso costo dalle colonie e alle nuove macchine. L'Inghilterra, famosa per la lana, divenne il centro mondiale della produzione di tessuti di cotone economici ed esportabili.
💡 Ricorda: Ogni innovazione ne richiedeva altre per mantenere equilibrato il ritmo produttivo - questo è il principio della "botta e risposta".