Il governo giacobino e il Terrore
La Convenzione dovette affrontare un'emergenza totale: guerra europea, rivolte controrivoluzionarie interne e crisi economica devastante. I giacobini estromisero i girondini moderati il 2 giugno 1793, instaurando una dittatura rivoluzionaria.
La Costituzione dell'anno I (1793) prevedeva suffragio universale maschile e diritto al lavoro, ma non fu mai applicata a causa dell'emergenza. Il Comitato di salute pubblica di Robespierre concentrò tutti i poteri, mentre il Tribunale rivoluzionario giudicava sommariamente i "nemici del popolo".
Iniziò il Terrore (1793-1794): migliaia di esecuzioni, perquisizioni arbitrarie, sospensione dei diritti civili. Robespierre lo giustificava come fase necessaria per "rigenerare" la società. Vittime illustri furono Maria Antonietta, Danton e persino lo scienziato Lavoisier.
I giacobini attuarono misure popolari: calmiere sui prezzi, abolizione della schiavitù, vendita delle terre degli emigrati, matrimonio civile e divorzio. Tuttavia la dittatura e le privazioni economiche li resero impopolari, portando alla congiura di termidoro (27 luglio 1794) che ghigliottinò Robespierre.
Paradosso: Il Terrore, nato per difendere la rivoluzione, finì per distruggerla dall'interno creando una reazione moderata.