L'Impero Asburgico in Crisi e il Risorgimento Italiano
L'Impero austriaco nel 1848 sembrava sul punto di crollare. A Vienna, studenti e lavoratori costrinsero l'imperatore a licenziare Metternich e concedere una costituzione. Ma la vera rivoluzione fu nelle nazionalità: ungheresi, cechi, italiani, tutti volevano l'indipendenza.
Francesco Giuseppe, salito al trono a 18 anni, riuscì a salvare l'impero giocando sulle divisioni tra i popoli ribelli. Nel 1867 concesse l'autonomia all'Ungheria creando la doppia monarchia austro-ungarica - un compromesso che funzionò fino al 1918.
In Italia inizia il Risorgimento vero e proprio, con due schieramenti ben definiti. I democratici (Mazzini, Cattaneo) volevano la repubblica attraverso la rivoluzione popolare. I liberali (Cavour, Gioberti, Balbo) puntavano sulla monarchia costituzionale e sui metodi pacifici.
Giuseppe Mazzini fondò la Giovine Italia (1831) predicando "Italia unita, libera e repubblicana". Tutti i suoi moti fallirono, ma l'idea di nazione si diffuse. Vincenzo Gioberti invece sognava una confederazione italiana guidata dal Papa (neoguelfismo).
Tra 1846 e 1848 arrivarono le prime riforme: Pio IX concesse un'amnistia, Leopoldo di Toscana e Carlo Alberto lo imitarono. Sembrava che l'unificazione potesse avvenire dall'alto, senza violenze.
Ricorda: Il Risorgimento non fu solo guerra e battaglie, ma anche un dibattito di idee tra chi voleva la repubblica e chi la monarchia!