La riforma papale e lo scontro con l'imperatore
Gli imperatori controllavano l'elezione del Papa attraverso il Privilegio di Ottone (962), creando una politica cesaropapista dove potere civile e religioso si mescolavano. Ma la Chiesa non accettò più questa sottomissione.
Papa Niccolò II, consigliato dal monaco Ildebrando di Soana, rivendicò l'autonomia papale. L'obiettivo era creare una teocrazia papale dove il potere politico, derivando da Dio, spettasse a chi deteneva l'autorità religiosa.
Il Concilio Lateranense del 1059 fu rivoluzionario: stabilì che solo il collegio dei cardinali poteva eleggere il Papa, escludendo l'imperatore. Inoltre condannò definitivamente simonia e concubinato del clero.
Nel 1054 avvenne lo Scisma d'Oriente: le Chiese di Roma e Costantinopoli si scomunicarono reciprocamente per questioni teologiche. Da allora esistono la Chiesa cattolica (universale) di Roma e quella ortodossa (vera dottrina) d'Oriente.
Da ricordare: Questo periodo getta le basi dei conflitti medievali tra Papa e Imperatore che studierai nei prossimi capitoli!