Socialismo, cattolicesimo sociale e emigrazione
Nel 1889 nasceva la Seconda Internazionale che univa tutti i partiti socialisti europei. Il loro obiettivo? Combattere il capitalismo internazionale, ottenere le 8 ore lavorative, criticare colonialismo e militarismo.
All'interno del movimento socialista si formarono due correnti: i rivoluzionari (che volevano abbattere il sistema) e i riformisti (che preferivano cambiare le cose gradualmente attraverso il parlamento). Intanto lo sciopero diventava un'arma potentissima dei lavoratori.
Anche la Chiesa cattolica si interessò alla questione sociale. Papa Leone XIII pubblicò nel 1891 l'enciclica Rerum Novarum, criticando lo sfruttamento operaio ma proponendo l'interclassismo: invece di lottare, le classi sociali dovevano collaborare come in un organismo vivente.
L'arretratezza delle campagne causò una massiccia emigrazione verso il Nuovo Mondo, soprattutto dall'Italia, Irlanda ed Europa orientale. Milioni di persone lasciarono tutto per cercare lavoro e libertà in America, affrontando discriminazioni e lavori durissimi ma spesso riuscendo a migliorare le proprie condizioni di vita.
Riflessione storica: Molti emigranti italiani, dopo aver guadagnato abbastanza soldi, tornarono in patria e comprarono terre, diventando contadini indipendenti!