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24/9/2022
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LA RIPRESA DEL COLONIALISMO Al grande sviluppo dell'economia e dell'industria si accompagnò una politica di frenetiche conquiste coloniali da parte delle grandi potenze europee per assicurarsi materie prime, basi commerciali, mercati per i loro prodotti. Le grandi potenze si dividono il mondo - La spartizione del mondo tra le grandi potenze fu uno degli eventi più importanti dell'ultimo ventennio dell'Ottocento. L'ultima corsa alle colonie fu decisa dalla Conferenza internazionale di Berlino (novembre 1884-febbraio 1885). Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Olanda, Stati Uniti ed Italia, infatti, si accordano per la spartizione dei territori ancora disponibili, in particolare dell'Africa. La ripresa del colonialismo fu determinatá innanzitutto dalla necessità di assicurarsi il rifornimento costante di materie prime e combustibili a prezzi vantaggiosi, nonché di trovare nuovi mercati di vendita per i manufatti nazionali. Un'ulteriore spinta alle conquiste coloniali derivò dall'aumento demografico. Nei nuovi territori, infatti, poteva essere dirottata la manodopera eccedente e gli elementi più turbolenti che rappresentavano un pericolo per l'ordine pubblico e la pace sociale. Le grandi potenze, infine, con questa politica imperialistica, avevano modo di dimostrare la propria forza e la propria superiorità nei confronti degli altri popoli della Terra. Il tessuto ideologico dietro l'imperialismo è proprio quello di un forte nazionalismo da parte delle grandi potenze, inteso però come esasperazione del sentimento nazionale. D'altra parte, le classi...
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dominanti e i ceti popolari condividevano il pregiudizio della superiorità dell'uomo bianco sui popoli di colore. Era opinione comune, infatti, che queste «razze inferiori» fossero di per sé incapaci di utilizzare le proprie risorse naturali e che i «popoli superiori» avessero il diritto-dovere di metterle a frutto a vantaggio di tutta l'umanità, realizzando, come si disse allora, «le grandi finalità della Divina Provvidenza». L'impero coloniale dell'Inghilterra si estende su tutti i continenti - L'impero coloniale inglese si era formato in gran parte tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento. In Asia l'Inghilterra possedeva Singapore, la penisola di Malacca, il porto di Hong-Kong. In Africa gli Inglesi costituirono l'Unione Sudafricana. L'Inghilterra assunse inoltre il controllo dell'Egitto e di ampi territori dell'Africa centro-settentrionale. ● Alla fine dell'Ottocento, inoltre, facevano parte dell'Impero britannico centinaia di isole minori sparse negli oceani, le importanti roccaforti mediterranee di Gibilterra e Malta, i vasti territori del Canada, dell'Australia e della Nuova Zelanda. La Francia impone il proprio predominio in Indocina e in vaste regioni africane - La Francia cercò di approfittare di ogni occasione favorevole per imporre la propria influenza politica ed economica. In Asia stabilì nel 1885 il proprio protettorato sul Tonchino e l'Annam (odierno Vietnam), con la successiva creazione dell'Unione Indocinese. In Africa, muovendo dalle proprie postazioni sulla costa del Senegal, si impadroni dei territori compresi tra il lago Ciad e la costa atlantica (Africa Occidentale Francese), della parte centrale del continente (Africa Equatoriale Francese), del Madagascar. La Germania si assicura importanti colonie in Africa e nell'Oceano Pacifico - Anche la Germania si procurò alcune colonie per assicurarsi posizioni di importanza strategica per i suoi interessi commerciali. In Africa furono costituite le colonie dell'Africa Sud-Occidentale Tedesca, dell'Africa Orientale Tedesca (Ruanda, Burundi e Tanzania), del Togo e del Camerun. Nell'Oceano Pacifico i Tedeschi si assicurarono parte della Nuova Guinea, l'arcipelago delle Bismarck, le isole Marianne e Caroline. ● Anche le nazioni minori vantano possedimenti coloniali - Possedimenti coloniali avevano anche il Belgio, l'Olanda, il Portogallo e la Spagna. ● Il Belgio, durante la già ricordata Conferenza di Berlino, ottenne il controllo del Congo. ● L'Olanda possedeva la Guyana (attuale Suriname) nell'America meridionale, l'Indonesia e parte della Nuova Guinea. Il Portogallo conquistò in Africa l'Angola, il Mozambico e la Guinea portoghese. La Spagna possedeva, sempre in Africa, il Rio de Oro, a sud del Marocco, la Guinea spagnola e la zona del Rif. L'Italia conquista l'Eritrea e ottiene il protettorato sulla Somalia - Raggiunta la quasi completa Unità, anche l'Italia aspiro ad ottenere in Africa qualche lembo di terra ancora disponibile. Rimanevano libere dal controllo delle grandi potenze soltanto la Liberia e le regioni abissine. Lungo il Mar Rosso operava la Società di Navigazione Rubattino, una compagnia commerciale privata che aveva acquistato nel 1869 dal sultano di Assab un tratto della costa omonima su cui ebbe diritti sovrani fino al 1882, anno in cui li trasferì allo Stato italiano. Tre anni dopo un corpo di spedizione italiano occupò sulla costa dell'Eritrea il porto di Massaua (1885), dal quale ebbe inizio la penetrazione sulle alture dell'interno. Ma l'avanzata delle forze italiane incontrò l'ostilità dell'Abissinia. Dopo dolorosi insuccessi e alterne vicende, i territori posti tra il fiume Mareb e il mare andarono a formare la colonia italiana dell'Eritrea. Nel frattempo era stato riconosciuto all'Italia, dalle potenze europee, il protettorato, cioè l'amministrazione fiduciaria sui sultanati di Obbia e dei Migiurtini, che formarono la Somalia italiana. L'Inghilterra trae notevoli profitti dai domini coloniali - L'unico paese europeo che trasse concreti vantaggi dalle colonie fu l'Inghilterra. Alla vigilia della prima guerra mondiale la decima parte del suo reddito nazionale proveniva dai domini coloniali e quasi il 40% delle esportazioni britanniche era assorbito dalle popolazioni d'oltremare. La Francia non riuscì ad ottenere gli stessi benefici dal proprio Impero, vastissimo ma scarsamente popolato. Un'analoga situazione si registrò per la Germania: le colonie costavano ai Tedeschi dieci volte di più di quel che rendevano. Ancora più gravoso risulta il peso delle colonie per l'Italia, data l'estrema povertà dei territori conquistati. Il colonialismo europeo presenta anche alcuni aspetti positivi - Ci furono diversi contributi che le potenze europee recarono in termini di investimenti, bonifiche, miglioramenti economici e sociali. Vasti territori malsani vennero infatti tra sformati in zone agricole, furono costruite ferrovie e porti, si installarono linee telefoniche, fu organizzato un primo sistema bancario, vennero sviluppate le industrie estrattive. Grazie all'iniziativa di numerosi medici, furono combattute le malattie endemiche e le ricorrenti epidemie. Inglesi e Francesi favorirono, infine, la scolarizzazione nei loro possedimenti coloniali, anche se soltanto una ristretta minoranza di giovani ebbe la possibilità di frequentare le scuole superiori e le Università europee. Le forme del dominio coloniale - Durante la corsa alle colonie di fine Ottocento, la presa di possesso del territorio da parte delle potenze europee si attuò attraverso il.protettorato, la zona di influenza o di hinterland, la colonia, il dominion. ● ● Il protettorato fu un istituto largamente utilizzato durante l'espansione coloniale in Africa. Prevedeva il mantenimento delle relazioni politiche con il solo Stato protettore, il cui rappresentante si affianca alle autorità locali allo scopo di migliorare le condizioni economiche e sociali, di promuovere l'istruzione nel paese, di tutelarne gli interessi a livello internazionale. La zona di influenza veniva stabilita all'interno delle cancellerie europee fra i vari governi concorrenti, che si accordavano per determinare i confini dei territori che sarebbero stati occupati. ● L'hinterland raggruppava i territori adiacenti a un possedimento coloniale, ritenuti necessari allo sviluppo economico di quest'ultimo. ● La colonia era un territorio sottoposto all'effettivo controllo della potenza coloniale, ma anche aperto alle attività delle compagnie straniere, che vi potevano investire i propri capitali. L'Inghilterra concesse alle colonie una particolare autonomia istituendo il dominion, che godeva di autogoverno, ma dipendeva dalla Gran Bretagna per la politica estera e la difesa del territorio. I vari dominion, uguali per posizione giuridica e quindi non subordinati l'uno all'altro, andarono a formare il Commonwealth britannico, o federazione di Stati autonomi uniti dalla comune fedeltà alla Corona inglese. L'IMPERIALISMO: LA COMPETIZIONE GLOBALE La definizione - Il termine "imperialismo" venne coniato in Francia negli anni Cinquanta dell'Ottocento in relazione alle mire espansionistiche di Napoleone III, poi si diffuse in Inghilterra negli anni Settanta per definire il programma di espansione coloniale del governo britannico. Infine il termine passò ad indicare la politica di conquista territoriale delle potenze europee. Dal 1870 al 1914 si ha il periodo definito dagli storici dell'età dell'imperialismo che fu una vera e propria corsa alla colonizzazione con l'obiettivo di estendere i confini nazionali. Si vennero così a formare degli imperi costituiti da colonie e protettorati, ma sarà proprio questa competizione ad essere una delle cause della prima guerra mondiale. Il contesto politico - La Germania era diventata il perno dell'equilibrio e Bismarck cercava di mediare, diventando ormai il protagonista delle relazioni internazionali. Le questioni più preoccupanti erano quelle dello spirito di rivincita della Francia e le rivendicazioni nazionaliste nei Balcani con l'Austria e la Russia che volevano espandersi in quelle zone. Bismarck ricercò una politica d'equilibrio tra gli Stati europei. Per quanto riguarda la Francia da un lato concesse di estendere i propri domini coloniali e dall'altro la isolò politicamente con vari accordi internazionali come il Trattato della Triplice Alleanza. Per quanto riguarda la crisi balcanica nel 1978 Bismarck convocò il Congresso di Berlino che ridimensionò le pretese russe in quell'area e sancì l'indipendenza dal dominio turco della Serbia, della Romania e della Bulgaria. La Bosnia Erzegovina divenne invece un protettorato austriaco. La crisi venne quindi momentaneamente risolta ma d'altro canto i Balcani restarono uno dei punti più conflittuali d'Europa. Si parla di una vera e propria polveriera balcanica per indicare l'insieme di questi paesi sui quali accampavano la Russia e l'Impero austro-ungarico con il desiderio di conquistarli. Le potenze coloniali vennero infine convocate nuovamente nella Conferenza di Berlino del 1884-85, la competizione sulle conquiste coloniali richiedeva infatti delle regole che stabilissero le aree di influenza dei rispettivi Stati.