La nascita di Israele e le prime guerre (1947-1987)
Nel 1947 l'ONU propone la spartizione in due Stati, nonostante ci fossero 1,2 milioni di arabi contro 600.000 ebrei. I sionisti accettano, i palestinesi rifiutano. Inizia la Nakba (catastrofe): le forze paramilitari sioniste scacciano i palestinesi massacrando chi resiste, proclamando lo Stato d'Israele nel maggio 1948.
La Guerra dei Sei Giorni del 1967 cambia tutto: Israele sconfigge Egitto, Siria e Giordania, occupando militarmente Cisgiordania, Gerusalemme Est, Striscia di Gaza, Golan siriano e Sinai. Un'occupazione che in parte dura ancora oggi.
Nel 1964 nasce l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) con l'obiettivo di liberare la Palestina attraverso la lotta armata. Nel 1973 la Guerra dello Yom Kippur mette per la prima volta in difficoltà Israele, ma la situazione dei palestinesi non cambia.
Gli anni '80 vedono l'invasione israeliana del Libano e il tragico massacro di Sabra e Shatila del 1982, dove 3.500 profughi palestinesi vengono uccisi da milizie libanesi con la complicità dell'esercito israeliano.
Curiosità: La Guerra dei Sei Giorni durò davvero solo sei giorni, ma le sue conseguenze si sentono ancora oggi dopo oltre 50 anni.