L'Italia di Giolitti: Modernizzazione e Riforme
Giovanni Giolitti arriva al potere dopo le gravi crisi di fine secolo e governa dal 1901 al 1914. Il suo problema: come gestire la modernizzazione di un'Italia che non è più solo contadini e nobili, ma ha una classe operaia moderna e un forte Partito Socialista.
I tre cardini del programma giolittiano sono chiari: neutralità del governo nei conflitti sociali, rafforzamento del parlamento integrando socialisti e cattolici, sviluppo di riforme democratiche.
Le riforme sociali del governo Zanardelli sono concrete: età minima di 12 anni per lavorare, riposo settimanale, nascita delle Ferrovie dello Stato (1905), municipalizzazione dei servizi pubblici (acqua, gas, elettricità).
Falliscono però la riforma tributaria e l'integrazione dei socialisti, che rimarranno sempre fuori dal governo pur appoggiandolo.
Chiave di lettura: Giolitti cerca di modernizzare l'Italia senza rivoluzioni, integrando gradualmente le masse popolari.