Il doppio volto di Giolitti
Ecco la contraddizione più grande di Giolitti: il suo "doppio volto". Al Nord si comporta da democratico, al Sud da conservatore corrotto.
Nel Nord permette gli scioperi, rimane neutrale nei conflitti sindacali e vara riforme importanti: orario di lavoro ridotto a 10 ore, tutela della maternità, età minima per lavorare a 12 anni. I salari aumentano e i lavoratori possono comprare biciclette, macchine da cucire, diffondendo il benessere tipico della società di massa.
Nel Sud è tutt'altra storia: reprime duramente gli scioperi con le forze dell'ordine, usa i prefetti per impedire i comizi dell'opposizione, ricorre a minacce e brogli elettorali. I soldi destinati al Sud finiscono in clientele e corruzione.
I socialisti si dividono: i riformisti di Filippo Turati vogliono cambiare la società gradualmente collaborando con Giolitti, i massimalisti di Benito Mussolini puntano sulla rivoluzione e organizzano il primo sciopero generale nazionale nel 1904.
🔍 Strategia politica: Giolitti capisce che permettere forme legali di protesta come gli scioperi evita rivoluzioni più pericolose.