La fondazione di Roma
La fondazione di Roma ha due versioni principali. Secondo il racconto di Virgilio nell'Eneide, tutto iniziò con Enea, figlio di Venere, che fuggì da Troia con suo padre e suo figlio Ascanio. Arrivato nel Lazio, sposò Lavinia e fondò la città di Lavinio, seguita da Albalonga.
Dopo vari re, il trono passò a Numitore e Amulio. Quest'ultimo, volendo eliminare gli eredi al trono, abbandonò i gemelli Romolo e Remo, figli di Rea Silvia. I due furono allattati da una lupa e poi allevati da un pastore. Da adulti, uccisero Amulio e restituirono il trono al nonno Numitore.
I gemelli decisero di fondare una città, ma interpretando diversamente gli auspici (il volo degli uccelli), entrarono in conflitto. Romolo uccise il fratello e divenne re. Organizzò i giochi solenni durante i quali avvenne il "ratto delle Sabine", che portò a un'alleanza tra i due popoli.
Curiosità: Il sale era un bene preziosissimo nell'antichità romana! Usato non solo per conservare i cibi, ma anche come integratore per gli animali, le saline rappresentavano un monopolio di stato.
La posizione di Roma sul colle Palatino era strategica: vicina al fiume Tevere, facilmente navigabile, con l'Isola Tiberina che facilitava l'attraversamento e permetteva collegamenti con il mare. I villaggi limitrofi si unirono per sinecismo (processo di unificazione), collocando l'acropoli sulla cima del monte.