Il governo delle province
Le province erano i territori conquistati fuori dall'Italia, pensati principalmente per essere sfruttati economicamente. Roma aveva creato un sistema di dominio diretto molto efficace.
Ogni provincia aveva un governatore con poteri enormi: comandava le truppe, amministrava la giustizia per i reati gravi, riscuoteva i tributi e poteva integrare le leggi del Senato con i propri editti.
I governatori venivano scelti tra ex consoli ed ex pretori tramite sorteggio del Senato. Potevano anche ottenere proroghe diventando proconsoli e propretori.
Le popolazioni delle province diventavano sudditi, non cittadini. Dovevano pagare tre tipi di imposte: fondiarie (perché Roma si considerava proprietaria delle terre), personali e indirette sulle attività economiche. All'inizio le province erano sottoposte a una vera "rapina legalizzata": prigionieri, saccheggi e bottino personale.
Differenza importante: Gli abitanti delle province erano sudditi, non alleati come quelli italici. Questo significava meno diritti ma più tasse da pagare!