La Morte di Marat: arte e politica
"La Morte di Marat" (1793) rappresenta il tribuno del popolo ucciso a tradimento da un'aristocratica mentre si trovava nella vasca da bagno per curare la sua malattia della pelle. David sceglie un approccio tipicamente neoclassico: niente drammaticità barocca, ma riflessione pura.
L'impostazione compositiva è perfetta: linee verticali e orizzontali creano quiete e staticità, mentre le uniche diagonali (del braccio) evidenziano la morte. La semplicità della scena risalta la nobiltà d'animo di Marat: la cassetta umile come quella dei fruttivendoli, la lettera per aiutare una vedova.
David trasforma Marat in un martire laico: il turbante bianco sembra un'aureola, il braccio pende come nel Gesù della Pietà di Michelangelo. Il contrasto cromatico tra il sangue rosso e il verde (colori complementari) accentua il dramma.
L'opera distingue chiaramente l'arma della ragione (la penna) da quella irrazionale (il pugnale). David firma "A Marat, da David", dimostrando la sua ammirazione per l'uomo che incarnava libertà, uguaglianza e fratellanza.
Simbolismo potente: Ogni dettaglio racconta la lotta tra razionalità e violenza, tipica della Rivoluzione francese!