La Volta della Cappella Sistina: il capolavoro assoluto
Nel 1508 Papa Giulio II propone a Michelangelo di affrescare la volta della Cappella Sistina. L'artista, che si considerava principalmente uno scultore, accetta quella che diventerà la sua opera più famosa al mondo.
La struttura architettonica dipinta è geniale: arconi, vele triangolari, pilastrini e troni creano un'illusione prospettica che conferisce realismo alla superficie. La volta è divisa in nove riquadri centrali con scene della Genesi, circondati da profeti, sibille e i famosi ignudi (figure nude maschili).
Nelle lunette troviamo le 40 generazioni degli antenati di Cristo, mentre nei pennacchi angolari quattro eventi miracolosi: Giuditta e Oloferne, Davide e Golia, il serpente di bronzo e la punizione di Aman.
La scena più celebre è La creazione di Adamo: Dio sorretto da angeli si protende verso Adamo, e le loro dita si sfiorano al centro della composizione. Un'immagine che ha fatto il giro del mondo!
💡 Curiosità cromatica: Michelangelo usa colori accesi perfino nelle ombre, con accostamenti di grande libertà che anticipano l'arte moderna.
Gli Ignudi rappresentano l'ideale estetico di Michelangelo, mentre nelle Sibille (profetesse dell'antichità) unisce colore, forma e movimento. La Sibilla Libica, con i suoi capelli biondi intrecciati e la veste violacea, mostra la schiena nuda nel roteare del busto - un virtuosismo tecnico straordinario.
Il Giudizio Universale: il dramma dell'umanità
Tra il 1536 e il 1541, Michelangelo torna nella Cappella Sistina per dipingere il Giudizio Universale sulla parete dietro l'altare. Questa volta però l'approccio è completamente diverso.
L'artista ormai maturo non cerca più la bellezza ideale, ma esprime il senso tragico del destino umano. I corpi sono tozzi e pesanti, i salvati volano verso l'alto attoniti e disorientati, i dannati vengono trascinati in basso da creature diaboliche.
Al centro della composizione, Cristo giudice con il gesto delle braccia dirige l'ascesa dei salvati e la discesa dei dannati. Accanto a lui la Vergine volge il suo sguardo materno verso i salvati, mentre Caronte (il traghettatore degli inferi) ammassa i dannati percuotendoli con un remo.
💡 Simbolismo profondo: Il braccio sinistro di Cristo piegato all'altezza della ferita sul costato richiama simbolicamente la Passione.
Gli angeli trasportano con fatica la croce e la colonna della flagellazione, opponendosi alla forza di gravità. Non c'è gioia nei volti dei salvati, solo terrore fra i dannati - un'opera che riflette l'angoscia religiosa del suo tempo.