Francisco Goya: tra Neoclassicismo e modernità
Francisco Goya (1746-1828) è un caso unico nell'arte europea perché le sue opere non appartengono a nessuna corrente precisa. Pittore di corte in Spagna, la sua arte riflette tutte le contraddizioni del suo tempo: povertà e ricchezza, religiosità e laicismo, superstizione e illuminismo.
Le fucilazioni del 3 maggio 1808 è il suo capolavoro assoluto. Goya rappresenta l'esecuzione dei patrioti spagnoli da parte delle truppe francesi con un realismo brutale che anticipa l'arte moderna. La luce della lanterna illumina le vittime inermi mentre i soldati, ritratti di spalle, incarnano la violenza cieca della guerra.
Quest'opera può essere considerata neoclassica per la fede nella ragione come antidoto alla barbarie. Goya denuncia l'assurdità della violenza attraverso il contrasto tra l'umanità delle vittime e la disumanità dei carnefici.
La Maja desnuda e Maja vestida rappresentano un gioco erotico per i salotti aristocratici: il quadro vestito nascondeva quello nudo, che veniva svelato per sorprendere gli ospiti. Tuttavia, trattandosi del primo nudo femminile senza riferimenti mitologici, l'opera fu sequestrata dall'Inquisizione e ritrovata solo un secolo dopo.
💡 Scandalo dell'epoca: La Maja desnuda fu così rivoluzionaria che l'Inquisizione la nascose per 100 anni!
La famiglia di Carlo IV mostra tutti i membri della famiglia reale spagnola in una composizione che sembra un normale ritratto di gruppo, ma dove Goya inserisce se stesso mentre dipinge, proprio come fece Velázquez nelle Meninas.