Ville palladiane e innovazioni urbane
In Villa Barbaro, Palladio collabora con Paolo Caliari (il Veronese), creando un interessante contrasto tra architettura e decorazione. Veronese realizza affreschi che mescolano elementi reali e dipinti, creando illusioni ottiche (trompe-l'œil) dove finestre finte si aprono su paesaggi immaginari.
È curioso notare che, nei suoi trattati, Palladio non cita mai Veronese quando parla di Villa Barbaro, suggerendo possibili tensioni tra i due artisti. Gli affreschi del Veronese rappresentano gli abitanti della casa insieme ad elementi simbolici e morali, creando un mondo dove realtà e finzione si confondono.
Nel Palazzo della Ragione, Palladio dimostra un concetto sorprendentemente moderno di conservazione dei beni. Invece di demolire l'edificio medievale, crea un rivestimento esterno che lo collega armoniosamente alla piazza, migliorandolo sia esteticamente che funzionalmente.
Utilizza la serliana (un tipo di apertura con arco centrale affiancato da aperture rettangolari) per adattarsi alla struttura interna preesistente, creando una regolarità apparente che maschera l'irregolarità dell'edificio sottostante. Questo intervento rappresenta uno dei primi esempi di restauro conservativo nella storia dell'architettura.