Il Manierismo veneziano: Tintoretto e Veronese tra dinamismo e lusso
Venezia vive il suo momento di massimo splendore - sconfigge gli Ottomani a Lepanto e la ricchezza esplode in arte straordinaria. Tintoretto e Veronese portano il Manierismo in laguna, ma con uno stile completamente diverso da Firenze.
Tintoretto (Jacopo Robusti) lavora come un matto per le scuole veneziane - quelle confraternite che assistevano poveri e malati. Il suo "Miracolo di San Marco" è un turbine di movimento: San Marco vola dal cielo in una posa impossibile per salvare uno schiavo cristiano. Tutto è dinamico, teatrale, pieno di corpi muscolosi e scorci prospettici che ti fanno girare la testa.
Nella Scuola di San Rocco dipinge cicli enormi, comprese tele giganti cucite insieme. La sua "Crocifissione" è affollata come una fiera - nessuno sembra interessato a Cristo, tutto è caos e movimento. Dipinge veloce, "sporco", senza sfumature, ma l'effetto è potentissimo.
Paolo Veronese viene addirittura processato dall'Inquisizione per la "Cena in casa di Levi" - troppi personaggi, troppo lusso, Cristo non al centro. Lui risponde che è libero di dipingere come vuole. È lo scontro tra libertà artistica e Controriforma che sta arrivando.
💡 Ricorda: Il Manierismo veneziano unisce virtuosismo tecnico e ricchezza decorativa - è spettacolo puro che anticipa il Barocco!