Tito Lucrezio Caro è uno dei più importanti poeti e filosofi dell'antica Roma, noto principalmente per la sua opera monumentale "De rerum natura".
Il poema filosofico-didascalico "De rerum natura" rappresenta il capolavoro di Lucrezio, composto da sei libri in esametri, dove l'autore espone i principi fondamentali dell'Epicureismo. L'opera affronta temi complessi come l'origine dell'universo, la natura dell'anima, e la ricerca della felicità attraverso la liberazione dalle paure irrazionali. Lucrezio si distingue per la sua capacità di combinare il rigore filosofico con una straordinaria potenza poetica, traducendo concetti complessi in versi di grande bellezza letteraria.
La filosofia di Lucrezio si basa fortemente sul pensiero di Epicuro, ma con alcune differenze significative. Mentre Epicuro privilegiava una prosa più diretta, Lucrezio scelse la poesia come strumento didattico, credendo che la bellezza dei versi potesse rendere più accessibili le verità filosofiche. Il suo approccio alla natura è caratterizzato da un materialismo razionale, dove tutto viene spiegato attraverso l'interazione degli atomi nel vuoto. Il Tetrafarmaco epicureo viene ripreso e sviluppato nel poema, enfatizzando l'importanza di liberarsi dalla paura degli dei e della morte per raggiungere l'atarassia. La distinzione tra piacere cinetico e catastematico viene approfondita, sottolineando come il vero piacere consista nell'assenza di dolore e turbamento. L'opera di Lucrezio ha influenzato profondamente il pensiero occidentale, rappresentando una delle più complete esposizioni della filosofia epicurea e un esempio magistrale di poema didascalico.