De rerum natura
Il "De rerum natura" è l'opera principale di Lucrezio, un poema didascalico in sei libri che espone la dottrina epicurea. Lucrezio rielabora i testi della scuola filosofica greca, creando un nuovo lessico filosofico in latino per esprimere concetti scientifici e filosofici non presenti nella lingua latina dell'epoca.
Vocabulary: Vertere - termine usato per indicare la rielaborazione dei testi greci in latino.
L'opera è dedicata all'aristocratico Gaio Memmio, un personaggio politico dell'epoca descritto da Cicerone come un intellettuale colto e raffinato, ma criticato per la sua condotta non ortodossa.
La data di composizione del "De rerum natura" non è certa, ma si tende a collocarla dopo il 59 a.C., in un periodo di crisi interne a Roma.
Definition: Clinamen - concetto introdotto da Lucrezio per spiegare la varietà delle aggregazioni atomiche, consistente in una leggera deviazione del moto degli atomi.
Il poema è strutturato in tre gruppi di libri (diadi):
- Libri I-II: Fisica - Espongono i principi della fisica epicurea, la teoria atomistica e il concetto di clinamen.
- Libri III-IV: Antropologia - Trattano la mortalità dell'anima e la natura dei sensi.
- Libri V-VI: Cosmologia - Affrontano temi legati all'origine e alla struttura dell'universo.
Quote: "Nasce il poeta Tito Lucrezio. Costui in seguito, indotto alla pazzia con un filtro d'amore, dopo aver scritto alcuni libri negli intervalli di lucidità che gli lasciava la follia (libri rinvenuti poi da Cicerone), si uccise di propria mano a 43 anni di età." - San Gerolamo nel Chronicon
Questa struttura permette a Lucrezio di esporre in modo sistematico la filosofia epicurea, partendo dai principi fondamentali della fisica per arrivare a spiegare la natura dell'uomo e dell'universo.