Il Verismo e Giovanni Verga
Ti sembrerà strano, ma nell'800 molti scrittori hanno smesso di inventare storie fantastiche per raccontare quello che succedeva davvero nelle strade e nelle case della gente normale. Il Verismo nasce proprio da questa voglia di verità, influenzato dal Naturalismo francese che aveva già iniziato a esplorare la realtà sociale.
I caratteri fondamentali del movimento sono chiari e rivoluzionari per l'epoca. Gli autori raccontano i fatti come una fotografia, senza abbellire o giudicare quello che vedono. Non intervengono mai nella storia per dire cosa pensano - lasciano parlare direttamente i personaggi.
La lingua diventa più semplice e vicina al parlato quotidiano, a volte addirittura dialettale. Questo perché se parli di contadini e pescatori, non puoi usare il linguaggio aulico dei nobili! Giovanni Verga è considerato il maestro assoluto di questo stile, insieme ad altri autori come Grazia Deledda e Luigi Capuana.
Ricorda: Il Verismo ha un carattere regionalistico - ogni autore racconta la sua terra con le sue tradizioni e i suoi problemi specifici.
Verga nasce a Catania nel 1840 e la sua vita segue un percorso geografico interessante: prima Firenze, poi Milano (centro culturale dell'epoca), fino al ritorno definitivo in Sicilia. La svolta verso il Verismo arriva nel 1878 con "Rosso Malpelo", quando decide di concentrarsi sulle scene umili e sui problemi sociali della sua terra.
Le sue opere più famose spaziano dal lavoro minorile ("Rosso Malpelo") ai drammi familiari ("I Malavoglia"), dalla passione distruttiva ("La Lupa") ai tentativi di riscatto sociale ("Mastro don Gesualdo"). Ogni storia mostra come la vita vera sia spesso più cruda e significativa di qualsiasi invenzione letteraria.