La teoria delle forme e la trama
Pirandello introduce la teoria delle forme: ogni persona dà una forma a se stessa e agli altri, creando identità multiple e spesso contraddittorie. Il dramma nasce quando ci rendiamo conto di non riuscire a controllare questa frammentazione.
La storia esplode quando Dida fa notare a Vitangelo il naso storto. Da questo dettaglio banale nasce una crisi esistenziale devastante. Vitangelo realizza di essere visto come il "figlio dell'usuraio" e decide di distruggere tutte le immagini che gli altri hanno di lui.
Le sue azioni "folli" - come mandare in rovina la propria banca - sono tentativi disperati di liberarsi dalle identità imposte dagli altri. Quando Anna Rosa cerca di ucciderlo, il cerchio si chiude: il mondo non accetta chi rifiuta di avere una forma fissa.
Il finale è potente: Vitangelo sceglie di essere "nessuno", vivendo in un ospizio, rinascendo ogni momento "senza ricordi", completamente immerso nel fluire della vita.
Chiave di lettura: Il romanzo mostra come la ricerca dell'autenticità possa portare alla follia, ma anche alla libertà assoluta dal giudizio degli altri.