Ugo Foscolo: vita e opere rappresenta uno dei più importanti autori della letteratura italiana tra Settecento e Ottocento.
Nato a Zante nel 1778 e morto in esilio a Londra nel 1827, Foscolo visse una vita intensa caratterizzata da passioni politiche e letterarie. La sua opera più celebre, Le ultime lettere di Jacopo Ortis, pubblicata nel 1802, è considerata il primo romanzo epistolare della letteratura italiana. Il romanzo narra la storia di un giovane patriota che, deluso dagli eventi politici e da un amore impossibile per Teresa, sceglie il suicidio. I temi principali dell'opera includono l'amore impossibile, il patriottismo deluso e il rapporto conflittuale con la società del tempo.
La produzione poetica di Foscolo è altrettanto significativa. Tra i suoi sonetti più famosi troviamo "A Zacinto", "In morte del fratello Giovanni" e "Alla sera", dove emergono i temi dell'esilio, della morte e della contemplazione. Le poesie di Ugo Foscolo si caratterizzano per una profonda riflessione sulla condizione umana, sul ruolo della memoria e sull'importanza della poesia come strumento di immortalità. Il suo capolavoro "Dei Sepolcri" (1807) rappresenta una meditazione sulla morte e sul valore della memoria storica, dove le tombe diventano simbolo di civiltà e di continuità tra le generazioni. La sua vita personale, segnata da numerosi amori e dall'esilio politico, influenzò profondamente la sua produzione letteraria, creando un intreccio indissolubile tra esperienza biografica e creazione artistica. La modernità del pensiero foscoliano si riflette nella sua capacità di unire classicismo e sensibilità romantica, creando un linguaggio poetico nuovo e personale che ha influenzato profondamente la letteratura italiana successiva.