Il pensiero e la poetica di Torquato Tasso
Il pensiero di Torquato Tasso fu caratterizzato da un profondo conflitto interiore e da un rapporto ambivalente con la società del suo tempo. Il suo temperamento irrequieto e nevrotico lo portò ad avere difficoltà di inserimento sociale.
Tasso ebbe sempre relazioni complesse con gli altri poeti della sua epoca, con le corti e con le accademie. Nonostante ciò, cercò costantemente di conciliare la creazione poetica con la riflessione teorica.
Definizione: Per Tasso la poesia era una disciplina capace di esprimere la verità, e il poeta aveva una vera e propria missione.
Il poeta si considerava vittima della Controriforma, che a suo avviso gli impediva di esprimere pienamente il suo genio. I suoi risultati migliori si ottenevano quando seguiva la propria libertà creativa, mentre le sue poesie risentivano negativamente quando si atteneva troppo alle regole accademiche e religiose.
Highlight: Tasso soffriva di quello che è stato definito un "bifrontismo spirituale": da un lato voleva seguire le regole, dall'altro le sentiva come oppressive e cercava di fuggirle.
Questa scissione interiore portò Tasso a cercare di essere un "poeta teologo", facendo proprie le verità della Chiesa ma al contempo lottando con i propri impulsi creativi. Questa tensione irrisolta caratterizzò tutta la sua produzione e la sua vita.
Vocabolario: Il termine "bifrontismo spirituale" indica la coesistenza di due atteggiamenti opposti nell'animo del poeta.
Lo schema riassuntivo del pensiero di Torquato Tasso mostra quindi un artista diviso tra l'adesione alle norme del suo tempo e il desiderio di libertà espressiva, tra fede religiosa e slancio creativo, in una sintesi mai pienamente raggiunta che fu fonte di grande sofferenza ma anche di straordinaria poesia.