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tema sulla pena capitale

15/9/2022

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Milena Suriano
TEMA ARGOMENTATIVO
La pena di morte è una sanzione utilizzata sin dalle origini dell'umanità come
risposta ai crimini più gra

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Milena Suriano TEMA ARGOMENTATIVO La pena di morte è una sanzione utilizzata sin dalle origini dell'umanità come risposta ai crimini più gravi, e rappresenta ancora oggi un tema molto dibattuto. Già in passato questo fu una questione oggetto di discussioni e trattati, come l'opera Dei delitti e delle pene, pubblicata nel 1764 da Cesare Beccaria. In questo saggio l'autore si batte contro la pratica della tortura e, soprattutto l'abolizione della pena capitale. Per prima cosa sostiene che, perché una pena sia giusta, essa deve essere commisurata al reato; è giusto che chi commette un crimine più grave debba, di conseguenza, subire una pena più severa. Riguardo al peggiore dei crimini, ossia l'omicidio, la cui condanna in alcuni paesi prevede la pena di morte, egli sostiene che è sufficiente l'ergastolo. A sostegno di ciò, afferma che per quanto vantaggioso possa essere un delitto, non c'è nessuno che, riflettendoci, lo compirebbe sapendo che come conseguenza dovrà passare il resto della sua vita in carcere, perdendo del tutto la propria libertà. Aggiunge inoltre che molti pensano alla morte con serenità, chi per vanità, chi per fanatismo, chi per porre fine alla sua misera vita, ma che nessuno preferirebbe mai essere rinchiuso in prigione. Infatti, la morte è considerata da molti come un dolore istantaneo e passeggero, destinato a terminare in poco tempo,...

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a differenza della reclusione. Beccaria afferma infatti che il nostro animo resiste di più agli estremi ma passeggeri dolori, piuttosto che a un dolore più leggero ma duraturo e all'incessante noia dell'essere reclusi. Nell'epoca di Beccaria, ossia il periodo dell'illuminismo, in Italia la pena di morte era ancora praticata; essa venne definitivamente abolita nel 1994. Tuttavia, al giorno d'oggi viene ancora utilizzata in 58 stati del mondo. Tra i sostenitori di questa pratica, molti affermano che la pena capitale sia un deterrente per evitare altri crimini, in quanto condannare a morte un trasgressore dissuaderebbe altre persone dal commettere lo stesso reato. Tuttavia, ciò si è dimostrato falso, infatti nei paesi in cui viene effettuata il tasso di crimini commessi non è affatto inferiore rispetto ai paesi in cui non è praticata. Chi è favorevole alla pena capitale sostiene inoltre che è un buon mezzo di giustizia in quanto è una punizione meritata verso chi ha commesso il reato, perché "se togli la vita a qualcuno è giusto che venga tolta a te". Questo è però moralmente scorretto, infatti lo Stato deve essere un educatore e non dovrebbe punire un delitto commettendone un altro. È importante specificare che l'esecuzione non avviene sempre allo stesso modo e contro le stesse persone. Ad esempio, negli Stati Uniti avviene attraverso un'iniezione, mentre in altri Stati i condannati vengono fucilati o in alcuni casi addirittura torturati e lapidati. In alcuni paesi non vengono condannati solo gli assassini, ma anche chi commette reati minori o chi si oppone al governo, rendendo la condanna a morte non un mezzo di giustizia, ma un mezzo di terrore. E' assurdo pensare che pochi giorni fa in Arabia Saudita sono state giustiziate 81 persone in un giorno solo. Spesso la pena capitale viene utilizzata nel modo scorretto e contro le persone sbagliate. Se un individuo viene condannato al carcere e successivamente si scopre essere innocente, è sempre possibile annullare la pena e liberarlo; se invece un innocente viene condannato a morte, nessuno potrà mai riportarlo in vita. In conclusione, la pena di morte non porta alcun beneficio alla comunità, poiché anziché affrontare il problema alla radice, lo elimina senza educare il prossimo a non commettere lo stesso errore. Bisogna ricordare che uccidere è sempre sbagliato, anche quando a uccidere è la legge.