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13/9/2022
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L'ADOLESCENZA Un "vaso di cristallo", ecco cos'è l'adolescenza. Un vaso colmo di autostima e consapevolezza ma anche un oggetto molto fragile ad ogni minimo accenno di movimento; un cambiamento, un passo verso l'accettazione della propria crescita. "Adolescenza" vuol dire stare in bilico fra i problemi e le grandi gioie, fra la verità e la menzogna, fra il bene e il male. Si crea continuamente una fitta nebbia, che vela lo sguardo e impedisce al proprio "io" di guardare in faccia la realtà, di fare propri i mutamenti fisici e mentali, compresi i propri pensieri. L'adolescenza è, quindi, una "sfida", una sfida del cuore verso il mondo, resa ancor più difficile, più ardua dalla società di oggi, ostile e carica, come una scura nube in mezzo ad un temporale, di pregiudizi verso ogni singolo gesto d'amore, d'affetto, di sentimento. La fase adolescenziale, infatti, non si può riassumere in un arco di tempo stabilito e programmato e in affini sensazioni ed emozioni. lo vivo la mia adolescenza con la gioia nel cuore, con l'ansia di coltivare e accumulare esperienze nuove e positive, che mi arricchiscono, plasmando e lavorando nel tempo la mia persona. Il mio compagno di banco o il ragazzo della porta accanto o un ragazzo di un altro continente la vivranno sicuramente in modo diverso, coltivando altri...
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sogni nel cassetto, con altre opinioni su se stessi e sulla propria vita ed altri valori. Ma non è consentito giudicare a causa di queste disuguaglianze, accantonare la felicità di un individuo nell'angolo più buio della vita, al ricordo di errori vissuti che forse nella più spontanea sincerità vorremmo impedirgli di commettere. E parlo soprattutto degli adulti che spesso, ma non sempre, seguono con troppo timore e continua apprensione il nostro sviluppo, non comprendendo che molti degli errori commessi dagli adolescenti sono fondamentali per la formazione della nostra personalità. Molti dei dolori, dei caos che hanno bruscamente sollecitato le molecole dei cristalli, dei pensieri che costituiscono il vaso dell'adolescenza, non dovrebbero essere controllati, né evitati o proibiti. Prevenire, consigliare, a volte imporre ma per una giusta educazione, sono i veri compiti dei genitori, i soli che possano dare un senso alla vita dell'adolescente e ai loro stessi sacrifici...E di sacrifici i nostri genitori ne hanno fatti tanti e chissà quanti ancora ne faranno, perché la strada non è ancora finita.... Ma se ognuno, e adesso mi riferisco all'interazione fra adolescenti, si guardasse allo specchio, capirebbe meglio se stesso, comprendendo il perché dell'adolescenza, che è già avvenuta o sta avvenendo, il perché della propria esistenza e del proprio ruolo nella società. Se ognuno di noi capisse i motivi per i quali l'altro vive, i suoi ideali, la sua vocazione, senza volerli cambiare, bensì aiutandolo a far sbocciare il fiore che ha dentro, allora a partire dalla prima e più importante forma di società, che è la famiglia, e poi dalla scuola e dal mondo intero, si riuscirebbe a far volare la mente verso nuovi orizzonti con un impegno spirituale e concreto, completamente aperti al dialogo, a una vita più solare, a un futuro inesplicabile ma la cui navigazione sarà ricca di avventure. Queste parole esprimono, in parte, il mio disegno adolescenziale, ossia l'essere adolescente oggi.., un periodo di transizione in cui molti si dannano, si straziano perdendo il controllo degli avvenimenti, e bruciano tutto il verde che li circonda. Questa, per me, è una fase che rivivrei cento e mille volte ancora, perché, nonostante i brutti periodi da cui credo sempre di non risollevarmi, ogni momento che vivo è luminoso di speranza e di voglia di andare avanti. La seconda nascita L'adolescenza, che collega l'infanzia alla giovinezza, è una tappa particolare della nostra vita dove tutto intorno a noi è nuovo: si inizia ad esplorare un nuovo mondo, si conoscono nuovi sentimenti e nuove realtà, a volte difficili da accettare, ma soprattutto si fanno nuove scoperte e nuove esperienze. È difficile questa fase della vita. Talvolta, si ha come l'impressione di non riuscire a superarla. Si è scombussolati, infelici e si vive dentro una pelle che non si sente propria. Non si capisce più che cosa stia succedendo e perché si è soli. Svaniscono le sicurezze dell'infanzia e niente appare più come prima. A volte, restiamo a pensare nella nostra stanza tutto il pomeriggio con un vago senso di vertigini e ci poniamo domande che non sempre trovano una risposta. C'è insicurezza nell'aria, il desiderio di venirne fuori e la mancanza di fiducia in noi stessi. Si ha contemporaneamente il bisogno di essere <protetti> e il bisogno di <libertà>, e non è facile trovare il giusto equilibrio tra le due cose. Si manifestano in noi improvvisi sbalzi d'umore, si vivono intense emozioni, si piange per un'amica che non telefona o per un ragazzo che volge lo sguardo altrove all'uscita della scuola. Nessun adolescente è senza problemi; anche se sono banali agli occhi degli adulti, non lo sono per noi. Il guaio è che si desidera fuggire da tutto ciò che si presenta difficoltoso e anche da se stessi, lanciandosi in avventure a volte rischiose, trascinati da persone che spesso conoscono la nostra fragilità. L'età adolescenziale, inoltre, è quella in cui compare l'incapacità, la difficoltà e a volte l'impossibilità di comunicare. Problemi, speranze, difficoltà e progetti vengono confidati solo ad interlocutori privilegiati, come l'amico o l'amica del cuore, che non sempre sono in grado di aiutarci adeguatamente. E allora si pensa subito: perché non dire tutto ai genitori? A questa domanda molti adolescenti rispondono: coi grandi è inutile anche solo pensare di poterci ragionare. Se commetti un errore non puoi spiegargli perché l' hai fatto, non puoi dire quello che pensi, perché loro ti giudicano, urlandoti di avere torto. Quindi, cosa serve parlare con gente del genere, che non ti aiuta, anzi ti annulla, facendoti cadere in dubbi ancora più profondi.. Ecco allora che si manifesta il fenomeno del "mutismo", che a volte può portare a conseguenze veramente tragiche, a cui non è semplice porre rimedio. Fortunatamente, io mi ritrovo in una famiglia dove ancora molti valori sono essenziali, uno dei quali è la capacità di dialogare, ma soprattutto di saper ascoltare, perché molte volte capita che tutti parlano ma nessuno si ascolta. In quei casi, è come parlare con un burattino che ti guarda in faccia attonito senza capire nulla. Nonostante tutti i problemi e le sofferenze che si presentano alla nostra età, bisogna vivere comunque l'adolescenza come il periodo più bello della nostra vita. Anche se noi lo capiremo solo quando sarà troppo tardi, l'adolescenza è come un fiore che sboccia ed emana il suo incantevole perenne profumo. Perché il segreto di tutto, forse, si nasconde proprio in quelle piccole cose, che ci fanno ridere, vivere e venire voglia di amare. Con la consapevolezza che l'unico modo per sopravvivere è imparare "l'arte di essere fragili" abbracciando le nostre debolezze e imparando a svilupparle, proteggerle e curarle.