Il bifrontismo spirituale: il cuore del poema
Ecco la chiave per capire davvero Tasso: il bifrontismo spirituale. È come se la sua anima fosse divisa in due parti che si combattono continuamente. Da una parte i valori cristiani della Controriforma (dovere, sacrificio, disciplina), dall'altra l'eredità del Rinascimento (piacere, individualismo, libertà).
Questo conflitto si vede in tutto il poema. L'amore è insieme piacere sensuale e sofferenza; la natura è innocenza autentica contro l'ipocrisia di corte; la guerra è eroismo glorioso ma anche violenza disumana; la religione è celebrazione collettiva ma anche bisogno di spiritualità intima.
La struttura stessa riflette questa tensione. Hai due blocchi contrapposti: cristiani contro pagani, angeli contro demoni, ordine contro caos. Ma anche all'interno del campo cristiano ci sono le "devianze" - cavalieri che si allontanano dal dovere seguendo le passioni.
Il genio di Tasso sta nell'aver reso affascinanti proprio i "diversi", i "sconfitti", gli "erranti". Introduce in letteratura l'attrazione per il lato oscuro, per il "luciferino" - un tema che ritroverai in Milton e nel Romanticismo. È più interessante Satana di Dio, più coinvolgente Rinaldo di Goffredo!
Approfondimento: Il critico Lanfranco Caretti ha definito questo fenomeno "bifrontismo spirituale" - un sentire diviso tra due opposte sensibilità che rende il poema eternamente moderno.