Cultura, intellettuali e nascita dei volgari
La cultura medievale ha casa nella Chiesa. Le scuole parrocchiali insegnano le basi, mentre quelle episcopali formano il clero attraverso le arti liberali: il Trivio (grammatica, retorica, dialettica) e il Quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica).
Gli intellettuali dell'epoca sono principalmente chierici che, anche con ordini minori, godono di privilegi fiscali e giuridici senza obblighi pesanti come il celibato. Accanto a loro vagano i goliardi, intellettuali senza soldi esclusi dall'università, e i giullari che portano spettacolo nelle piazze come buffoni e giocolieri.
La produzione letteraria latina spazia tra generi diversi: agiografie sui santi, exempla morali, visioni mistiche, cronache storiche e la vivace poesia goliardica che racconta la vita sregolata degli studenti vagabondi.
💡 Punto chiave: Mentre i dotti scrivono in latino, il popolo parla già i volgari. La frammentazione dell'Impero porta all'isolamento delle regioni e alla nascita delle future lingue nazionali.
Il Concilio di Tours dell'813 segna una svolta: riconosce ufficialmente che il popolo non capisce più il latino. I primi documenti in volgare romanzo sono i Giuramenti di Strasburgo del 842, quando due sovrani giurano alleanza nelle lingue dei loro eserciti per farsi comprendere.