La liberazione
Nel gennaio 1945, mentre i russi si avvicinano, Levi si ammala di scarlattina e finisce di nuovo in infermeria. Questa malattia, paradossalmente, gli salva la vita: è troppo debole per partecipare alla marcia di evacuazione.
Il campo viene abbandonato dai nazisti che fuggono con i prigionieri più forti, compreso Alberto che Levi non rivedrà mai più. Lui e pochi altri malati rimangono soli, abbandonati al loro destino.
Iniziano giorni terribili: bombardamenti, freddo estremo, niente cibo né riscaldamento. I sopravvissuti devono arrangiarsi da soli, cercando patate e legna per non morire di fame e freddo.
Finalmente, il 27 gennaio 1945, arrivano i soldati russi che liberano il campo. È la fine dell'incubo, ma anche l'inizio di un lungo percorso per elaborare il trauma e trovare la forza di testimoniare.
💡 Data importante: Il 27 gennaio è oggi il Giorno della Memoria in ricordo della liberazione di Auschwitz.