Capitolo II - L'arte del rinvio e la verità svelata
Mentre il Principe di Condè dormiva tranquillo prima della battaglia del 1643 (aveva già tutto pianificato), Don Abbondio passa la notte insonne, tormentato dal dilemma. La sua soluzione? Scegliere la via più facile: rimandare il matrimonio previsto per l'8 novembre 1628.
Quando Renzo arriva per gli ultimi preparativi, il curato mette in scena un vero spettacolo. Finge malattia, inventa scuse burocratiche e usa persino il latino per confondere il giovane, sfruttando la sua ignoranza. Don Abbondio sa bene che Renzo non può controbattere a parole difficili che non comprende.
Inizialmente Renzo ci casca e accetta di aspettare una settimana. Ma lungo la strada verso casa di Lucia, qualcosa non gli torna. Le stranezze del colloquio lo insospettiscono e decide di parlare con Perpetua, che involontariamente gli svela la verità: Don Rodrigo ha minacciato il curato.
💡 Nota bene: Manzoni ci mostra come il potere sfrutti l'ignoranza del popolo - Don Abbondio usa il latino proprio perché sa che Renzo non lo capisce!
Il capitolo si chiude con Lucia che, stranamente, non sembra del tutto sorpresa dalla notizia ("Ma fino a questo segno!"), lasciando intuire che anche lei sapeva qualcosa. Il matrimonio viene ufficialmente rimandato con la scusa della malattia del curato.