Il Proemio e l'Ira che Cambia Tutto
Hai mai pensato a quanto una lite possa rovinare le cose per tutti? L'Iliade inizia proprio così: con il proemio, dove Omero invoca la Musa Calliope per raccontare l'ira devastante di Achille.
La storia parte in medias res (nel bel mezzo dell'azione): la guerra va avanti da dieci anni, ma il focus è tutto sulla rabbia di Achille contro Agamennone. Non a caso "menin" (ira) è la primissima parola del poema greco originale.
Il narratore ci spiega le conseguenze terribili di questa rabbia - la morte di tantissimi soldati - e poi si chiede: "Ma chi fu tra gli dèi che li spinse a contesa?" Questa domanda introduce un flashback che ci racconta come è iniziato tutto.
💡 Ricorda: Il proemio dell'Iliade segue la struttura classica con invocazione alla Musa e presentazione dell'argomento principale.
La Vicenda di Crise e l'Offesa ad Apollo
La storia del conflitto inizia con Crise, un sacerdote troiano che arriva alle navi greche con uno scettro d'oro e bende bianche (simboli del suo ruolo sacro). Vuole riscattare sua figlia Criseide, che è diventata schiava personale di Agamennone.
Crise è così disperato che si dimostra disposto a tutto: porta ricchi doni e addirittura augura agli Achei di conquistare Troia, la sua stessa città! L'assemblea degli Achei è d'accordo ad accettare il riscatto, anche per rispetto verso il sacerdote.
Ma Agamennone rifiuta brutalmente. Offende Crise, lo minaccia e prefigura per Criseide un futuro da concubina e schiava. Questo è un atto di hybris (tracotanza): ignora la decisione dell'assemblea e offende Apollo stesso.
Apollo ascolta le preghiere di vendetta del padre e scatena una pestilenza sull'esercito greco. L'ira divina si manifesta con frecce (metaforicamente la malattia) che uccidono animali e uomini, moltiplicando i roghi funebri.