Il mondo poetico di Cecco Angiolieri
La poesia di Cecco Angiolieri è colta e meditata, non semplicemente istintiva o popolaresca. Egli conosce perfettamente i termini della tradizione illustre (dai provenzali agli stilnovisti) e ne fa un uso ironico, capovolgendone il significato. La sua comicità nasce proprio da questa operazione intellettuale.
A differenza di altri poeti comici, Cecco non passa mai dalla sfera personale a quella politica. Il suo interesse rimane concentrato sui piaceri terreni, sui rapporti familiari problematici e sulle difficoltà economiche.
Il sonetto "Tre cose solamente m'ènno in grado" rappresenta perfettamente il suo stile. In questo componimento, Cecco presenta la sua famosa "trinità": donna, taverna e dado (cioè sesso, bere e gioco). Si tratta di un plazer, un componimento in cui si elencano cose piacevoli, ma con una caratteristica peculiare: l'ideale di felicità viene immediatamente frustrato dalle circostanze avverse.
💡 Osservate la struttura del sonetto: inizia con l'esaltazione dei piaceri, ma subito dopo introduce l'ostacolo (la mancanza di denaro) e infine attacca il padre avaro, considerato la causa principale della sua infelicità.