Michelangelo poeta: tra arte e spiritualità
Michelangelo Buonarroti (1475) nasce a Caprese da una famiglia modesta, ma ottiene la protezione di Lorenzo il Magnifico e l'amicizia di Poliziano. Nel 1536 incontra Vittoria Colonna, che lo stimola verso una rinnovata spiritualità religiosa.
Le sue Rime vengono pubblicate solo nel 1623 dal nipote. La raccolta comprende oltre duecento poesie finite (madrigali, sonetti, epitaffi) e un centinaio di frammenti. Michelangelo non si adegua passivamente agli schemi petrarcheschi: pur ammirando Petrarca, non cerca la perfezione formale tipica del petrarchismo.
Il rapporto con la lingua è difficile e faticoso, da cui emerge una poesia aspra e dura che riflette il suo travaglio emotivo ed esistenziale. Lo sforzo di conciliare confessione interiore e precisione formale rende spesso il discorso poetico laborioso.
Nel sonetto Giunto è già 'l corso della vita mia, Michelangelo fa un bilancio della sua esistenza di fronte alla morte. Riconosce di aver dedicato tutta la vita all'arte, ma ora capisce che pittura e scultura non lo aiuteranno a trovare la pace. Teme due morti: quella del corpo e quella dell'anima, preoccupandosi soprattutto di non aver trovato la strada verso l'amore divino.
Messaggio profondo: I temi principali sono la vanità delle cose umane, l'arte come "idolo crudele" che distrae dalle cose importanti, e la ricerca dell'ispirazione religiosa.