Il ricordo di Laura - Analisi del sonetto
Hai mai pensato a come un ricordo d'amore possa restare perfetto anche quando la realtà cambia? Petrarca ci mostra esattamente questo nel sonetto "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi".
Il poeta ricorda Laura nel suo splendore passato: i capelli biondi mossi dal vento, gli occhi luminosi, l'espressione dolce del viso. Questi dettagli fisici avevano fatto innamorare perdutamente Petrarca, che si descrive come una persona dal "cuor gentile" destinata ad amare.
Laura viene descritta come una figura angelica, quasi divina. Il suo modo di camminare e di parlare non sembrano umani, tanto che Petrarca la paragona a un "vivo sole" e a uno "spirito celeste". Questa idealizzazione è tipica dello Stilnovo, ma con una differenza importante.
A differenza dei poeti stilnovisti, Petrarca ammette che Laura è invecchiata - i suoi occhi ora "son sì scarsi" di luce. Tuttavia, questo non diminuisce il suo amore: l'immagine perfetta che conserva nella memoria vale più della realtà presente.
Ricorda: Laura rappresenta sia la donna amata sia l'aspirazione poetica di Petrarca - il suo nome richiama infatti il "lauro" (alloro), simbolo di gloria letteraria.